Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Vescovo marcia coi profughi «Impariamo a dialogare» La replica: «Rispettiamoci»
Accogliere, proteggere, promuovere, integrare. Sono i diktat lanciati da papa Francesco alla Giornata mondiale della Pace e ripresi ieri dalla Curia nella marcia «con e per i migranti» giunti a Belluno negli ultimi anni. Il maltempo non ha fermato chi ha voluto unirsi al vescovo Renato Marangoni e alle associazioni. Prima tappa in piazza Campedel, dove Elisa Di Benedetto dell’associazione Penny Wilton ha raccontato come il compito del sodalizio sia anche insegnare l’italiano e lo scambio tra culture. «Continuiamo a collaborare — ha detto alla tappa sotto Palazzo Rosso, Anicet, ex migrante ora attivo con l’associazione Diaspora —. mando un messaggio ai miei fratelli: non abbiamo solo il diritto di essere accolti ma pure il dovere di capire che ci sono delle usanze e delle regole da rispettare».
Davanti alla cattedrale ha preso la parola il vescovo, che ha augurato di marciare per la pace tutto l’anno: «Reimpariamo l’italiano, a dialogare con tutti, arriviamo da una grande storia che ha dato e ricevuto». Poi, visto che la musica ad alto volume della pista di pattinaggio non è stata mai abbassata, ha aggiunto: «Ascoltando la musica di sottofondo, mi chiedo dov’è il cuore delle persone, cosa c’è in questo cambio d’epoca? C’è chi ancora gioca con le armi, chi ha sulla scrivania un pulsante (riferendosi al coreano Kim, ndr) e minaccia la morte di molti. Agli amici migranti, richiedenti asilo, rifugiati chiedo: aiutateci a riscoprire l’italiano».