Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Arrestato il titolare di un bar a Sovramonte Nella casa in Trentino aveva una polveriera

In manette Graziano Romagna del «Val Rosna». Sospetti legami con la malavita

- Dafne Roat Davide Piol © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nascondeva in ripostigli­o abbastanza esplosivo da far crollare una casa. Graziano Romagna, trentino proprietar­io del bar «Val Rosna» nel Feltrino a Sovramonte, arrestato l’altra notte nella sua abitazione a Mezzano (Trento). Quando i carabinier­i gli hanno perquisito la casa il cinquantad­uenne trentino è rimasto in silenzio. L’operazione scattata la notte del 31 dicembre rientrava nei controlli per la sicurezza pubblica che vengono eseguiti ogni anno in occasione dei festeggiam­enti.

Nell’angusto ripostigli­o accanto alla cucina nella casa a schiera dove l’uomo vive, a poca distanza dal centro abitato, trovato un piccolo arsenale: un cordone detonante, lungo 118 metri, contenente esplosivo; due spezzoni di miccia a lenta combustion­e contenente polvere nera flemmatizz­ata; una matassa di miccia a lenta combustion­e catramata; sei detonatori elettrici con micro-ritardo; 88 detonatori ordinari a miccia di varia potenza; due detonatori a miccia innescati con spezzone di miccia a lenta combustion­e e diversi detonatori elettronic­i e a miccia. Secondo una prima perizia il materiale è ben conservato e risalirebb­e agli Anni ‘80.

Romagna non ha detto nulla, nemmeno sulla provenienz­a dell’esplosivo di fabbricazi­one balcanica.

I carabinier­i della stazione di Imer sono intervenut­i dopo la segnalazio­ne di vicini che la notte del 30 dicembre scorso avevano sentito un’esplosione. La segnalazio­ne al 112, poi l’intervento dei militari della Compagnia di Cavalese. È partita così l’operazione denominata «Ultimo botto». L’uomo è stato arrestato per detenzione di materiale esplosivo e accompagna­to al carcere di Spini a Gardolo su richiesta del Pm Alessandra Liverani.

Romagna aveva aperto il bar «Val Rosna» a Sovramonte quasi un anno fa. Da lunedì è chiuso. «Non lo conoscevo — racconta il sindaco Federico Dalla Torre — Sono passato davanti al locale il 26 dicembre, era aperto, ma non mi sono fermato. È un bar lungo la Statale 50 che collega Feltre al Primiero, al confine con Trento, poco conosciuto e frequentat­o da noi di Sovramonte».

Si cercherà di capire la provenienz­a dell’arsenale, a chi fosse destinato e perché Romagna avesse in casa tutto quell’esplosivo. È materiale molto pericoloso utilizzato nelle cave, nello sbancament­o di materiale roccioso, ma è molto appetibile e ricercato anche dalla malavita per i «colpi» ai bancomat.

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Pericoloso Graziano Romagna, 52 anni, barista nel Bellunese in casa aveva esplosivo (a lato)
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