Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Da San Marco a Castelvecc­hio quando l’arte è sotto attacco

- Alessandro Macciò

P rovare ad espugnarla può sembrare una follia, ma il sapore della sfida può rivelarsi irresistib­ile.

Non è la prima volta che piazza San Marco finisce nel mirino dei ladri, com’è accaduto ieri con il furto alla mostra sui tesori dei Moghul e dei Maharaja. L’ultimo caso in ordine di tempo risale al marzo 2017, quando due banditi fecero irruzione nella gioielleri­a «Rocca Damiani» e minacciaro­no le commesse mentre un terzo complice accendeva un fumogeno come diversivo; in effetti la nuvola di fumo che avvolse il campanile di San Marco attirò tutti gli sguardi dei passanti, ma il cliente di un bar notò la rapina in corso e diede l’allarme, mettendo in fuga i ladri a mani vuote.

Stesso risultato per una banda di cinque veneziani, arrestati dai carabinier­i nel 2014 per una serie di rapine nei supermerca­ti: progettava­no un colpo al museo Correr, vennero smascherat­i dalle intercetta­zioni prima di entrare in azione. Venne recuperata dopo quattro mesi, invece, la refurtiva della rapina alla gioielleri­a di Setrak Tokatzian, messa a segno sotto Carnevale da tre ladri travestiti da operai: i banditi si erano allontanat­i con orologi e gioielli da due milioni di euro, scoperti dai militari dell’Arma nel baule di un’abitazione sospetta a Mirano.

Il primo colpo a Palazzo Ducale risale al 1991, quando i ladri (entrati di giorno con gli altri turisti) si nascosero all’interno del museo di notte e calarono la «Madonna col putto» di Alvise Vivarini, raccolta da un complice che si era appostato in barca sotto la finestra concordata. Un compito agevolato dal fatto che all’epoca non c’erano allarmi e c’era una sola guardia giurata, che doveva tenere sotto controllo tre piani. Molto meno sofisticat­o il furto messo a segno nel 1990 al museo Correr da un ladro solitario, che si aggirava tra le sale con guanti e giubbotto nonostante il caldo afoso: quando il personale notò che il ritratto del doge Francesco Foscari era sparito, non ci volle molto a capire chi era stato a staccarlo dalla parete. E infatti l’opera di Lazzaro Bastiani venne recuperata 24 ore dopo a Parigi.

Per quanto riguarda i furti d’arte, piazza San Marco non è stata l’unico bersaglio: il colpo più clamoroso riguarda il museo di Castelvecc­hio (Verona), dove nel 2015 un gruppo di ladri trafugò 17 dipinti tra cui alcune opere di Tintoretto, Rubens e Mantegna. Le indagini hanno portato all’arresto di 13 persone (11 moldavi e due italiani) e al recupero dei quadri ritrovati a Odessa, dopo un lungo braccio di ferro con le autorità ucraine.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy