Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Gioiellier­e ucciso, fermata barista di Quarto d’Altino

La donna, di origini croate, si dichiara innocente

- Eleonora Biral Giacomo Costa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

QUARTO D’ALTINO (VENEZIA) Affabile con i clienti, capace dietro al bancone e sempre pronta a lavorare. Così colleghi e conoscenti descrivono Ljubica Kostic, la donna di origini croate fermata dagli investigat­ori perché ritenuta componente del gruppo che il 20 dicembre ha aggredito e ucciso Aldo Carli, gioiellier­e 71enne trovato morto nella sua casa di Opicina (Trieste).

La donna, da anni residente a Quarto d’Altino, ha una lunga esperienza come barista e cameriera, avendo lavorato tanto nei locali della sua cittadina quanto in quelli di Meolo, dove è rimasta impiegata per circa tre mesi. Nell’ultimo periodo, però, sembra aver navigato in cattive acque. Rimasta senza lavoro, sola e con il figlio di 9 anni a carico, non ha potuto contare sul supporto del marito italiano, che non le passerebbe più i soldi per gli alimenti. Lo scorso novembre, dopo il licenziame­nto, i suoi problemi si sono moltiplica­ti: prima le bollette da saldare, quindi l’annuncio di sfratto. Problemi che l’hanno convinta ad appellarsi ai suoi precedenti datori di lavoro, nella speranza di un aiuto.

Kostic è ora trattenuta in carcere a Trieste, ma si dichiara innocente: secondo il suo legale i collegamen­ti tra la donna e il delitto sarebbero solo indiziari e manca una prova diretta della sua presenza sul luogo dell’aggression­e e dell’omicidio. L’avvocato per questo motivo ha anticipato che presenterà presto un’istanza di revisione della misura cautelare, da depositare al Tribunale del Riesame di Trieste.

Intanto continuano le indagini sul delitto, e pare sia stata esclusa l’ipotesi di una rapina degenerata: in casa non sono stati toccati né soldi né preziosi e gli assassini non avrebbero neppure setacciato l’abitazione da cima a fondo.

La moglie di Carli, che al momento dell’intrusione dormiva al piano di sopra, non si è accorta di nulla, mentre l’anziana madre del gioiellier­e è stata legata e imbavaglia­ta, ma non colpita.

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Ljubica Kostic E’ in carcere a Trieste, luogo del delitto

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