Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ottanta camere a 55 euro ultimi ritocchi all’hotel B&B «Treviso città strategica»
Per la prima volta una TREVISO catena alberghiera apre in centro storico a Treviso. E lo fa con un investimento da tre milioni e mezzo di euro all’ex Inail, un palazzo che era vuoto da quasi vent’anni e che adesso è un hotel a tre stelle del gruppo francese B&B. Il cantiere è rimasto aperto per tutto il periodo di Natale (gli operai hanno lavorato senza sosta anche il 24 dicembre e il primo gennaio) e in questi giorni fervono i preparativi: la hall è quasi pronta, le ottanta camere sono in procinto di essere arredate, mentre già si intravedono alcune delle decorazioni interne. Così in primavera l’offerta turistica del capoluogo si arricchirà di una nuova offerta che viene definita «econo-chic». Elegante e raffinata ma economica: 55 euro lo standard modulabile a seconda della stagionalità e degli eventi sul territorio.
Il presidente di B&B Italia Jean Claude Ghiotti è già stato diverse volte in sopralluogo a Treviso per seguire i lavori e prendere confidenza con la città. «Abbiamo alberghi in tutta Italia e scegliamo i capoluoghi che hanno maggiore traffico turistico o viaggiatori d’affari – spiega -, Treviso da questo punto di vista per noi era un nodo importante. Ha un bellisquartier simo centro storico e una affascinante provincia, è vicina a Venezia e alle montagne, si trova in un crocevia strategico fra Veneto e Friuli. Ha avuto negli ultimi anni un’interessante crescita turistica. Apriremo al pubblico entro la fine di febbraio, questo è l’obiettivo. Al massimo inaugureremo l’hotel all’inizio di marzo».
Il quadrante del Duomo e viale Battisti nell’ultimo anno ha subito (e sta subendo) una forte trasformazione: dopo l’ex Provincia che diventerà un condominio di pregio e l’ex Zanotti, zona residenziale di lusso, dopo la riqualificazione dell’ex Tribunale diventato generale Benetton, anche l’ex Inail torna a illuminarsi.
B&B ha in locazione l’immobile dal proprietario Invimit, ente strumentale del governo (quello che dovrebbe acquistare la Prefettura, per intendersi) e dopo la massiccia ristrutturazione degli ex uffici ha dato in gestione l’hotel a un giovane imprenditore jesolano.
«Treviso è una città molto dinamica, dove si mangia e si beve bene, con una crescita turistica interessante – continua Ghiotti -. Abbiamo scelto una zona centralissima, comoda alle mura e alle aree di sosta. Quando apriamo in una città cerchiamo di diventarne parte, di conoscerne gli usi e lo spirito per farlo vivere anche ai nostri clienti. Per questo ogni stanza sarà dedicata a un panorama o un monumento di Treviso con una fotografia». Una decina di camere è già pronta ma viene usata solo dal personale in trasferta: i turisti non sono ancora arrivati ma arriveranno. Niente sale convegni, niente cucina, solo una stanza per le colazioni: «Il nostro mestiere è fare accoglienza, e vogliamo farlo bene».
Le intenzioni era di entrare nel mercato locale già da fine anno ma i lavori si sono protratti più del previsto. Ormai, però, ci sono solo dei dettagli da definire. In una città in cui gli hotel più grandi e nuovi sono fuori dal centro (e per spostarsi sono indispensabili auto, taxi e navette), è un intervento che assume un significato particolare.
Sarà «econochic» in una provincia crocevia per affari e turismo