Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Assalto al bancomat L’esplosione devasta le Poste di Chiarano
Torna in azione la banda: altro colpo fallito poco prima
CHIARANO L’innesco e poi l’esplosione, così potente da proiettare schegge di metallo contro la vetrina di un bar distante una trentina di metri. Così è tornata in azione la banda dei bancomat. Bersaglio, questa volta, l’ufficio postale di via Don Giovanni Zanardo, nel pieno centro di Chiarano e di un complesso commerciale e residenziale. I danni sono così ingenti che ci vorrà almeno una settimana perché l’ufficio possa riaprire al pubblico.
L’allarme è scattato intorno alle 4 di ieri mattina, quando il silenzio della notte è stato improvvisamente interrotto da un’esplosione violentissima. Finestre e serramenti hanno tremato, mentre si attivavano gli allarmi delle attività commerciali e delle auto parcheggiate in strada. Per i residenti, uno spavento che li ha fatti saltare giù dal letto e spalancare le finestre per cercare di capire cosa fosse successo. E lo hanno fatto appena in tempo per vedere quattro malviventi, tutti col volto travisato da passamontagna, armeggiare intorno al Postamat di Poste Italiane. I quattro sono stati fulminei: dopo aver fatto deflagrare il dispositivo hanno completato il lavoro a colpi di piccone per scardinare la cassetta di sicurezza e arraffare i contanti. Subito dopo sono saliti su un’auto scura, probabilmente un’Audi, con la quale sono fuggiti con un bottino ancora in fase di quantificazione. Per far saltare il Postamat la banda ha utilizzato una marmotta esplosiva, uno degli ormai noti congegni costruiti con lamine di metallo e polvere da sparo che, collegata a un innesco, provoca esplosioni molto potenti.
Lo scoppio, oltre a scardinare il distributore automatico di banconote, ha mandato in frantumi la vetrina e provocato ingenti danni anche alle strutture dell’ufficio postale. La deflagrazione è stata così violenta che alcune schegge di materiale metallico e vetro sono state scaraventate a circa 30 metri di distanza, andando a conficcarsi nella vetrina del Bar Pashà, danneggiandola. La banda è sparita nel nulla prima dell’arrivo dei carabinieri. Il raid, però, è stato interamente ripreso dalle telecamere del sistema di videosorveglianza della tabaccheria situata accanto all’ufficio postale, e le immagini potrebbero essere utili alle indagini. Ingentissimi i danni, che costringeranno Poste Italiane a tenere chiuso la filiale di via don Zanardo: «Da una prima stima pare servirà almeno una settimana di tempo per ripristinare le strutture – spiega il sindaco Lorena Rocco -, l’ufficio, infatti, è stato pesantemente danneggiato dall’esplosione».
Nella notte, un colpo con modalità analoghe è stato tentato anche ad Arzignano, nel Vicentino. Pure in quel caso quattro uomini travisati, usando una marmotta esplosiva, hanno fatto deflagrare il bancomat della filiale di Intesa San Paolo di Corso Matteotti. Il colpo, poco prima delle 4, è però fallito, e i banditi sono fuggiti. Ma i due episodi riportano alla mente la banda dei 16 giostrai finiti nel mirino dei carabinieri di Treviso con l’accusa di aver messo a segno una trentina di assalti in Veneto e in Friuli, e diventati oggetto di un vero e proprio caso giudiziario perché stati arrestati due volte e in entrambi i casi scarcerati per vizi procedurali.
Servirà almeno una settimana per riparare i danni e riaprire lo sportello Le schegge di vetro e metallo hanno investito anche altri locali