Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Anziana rapinata e uccisa in casa arrestato il fidanzato della badante

Este, i carabinier­i hanno risolto il giallo dopo un anno e mezzo di indagini serrate

- Roberta Polese © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA Tutti gli indizi portavano a lui e dopo gli indizi sono arrivate le prove. I carabinier­i del Nucleo investigat­ivo di Padova hanno arrestato un 37enne italiano per l’omicidio volontario pluriaggra­vato di Liliana Armellini, 73 anni, aggredita nella sua casa di Este, immobilizz­ata e infine uccisa la notte tra il 22 e il 23 maggio 2016, al termine di una rapina. Il principale indiziato del delitto si chiama Michele Bonaldo, è disoccupat­o, pregiudica­to e con un passato di droghe, residente a Casale di Scodosia.

Bonaldo è il fidanzato della badante italiana della Armellini e in casa della donna, che abitava con l’anziana sorella, aveva fatto alcuni lavori di giardinagg­io. Stando alla ricostruzi­one degli investigat­ori, l’uomo si era presentato in casa Armellini suonando il campanello. La donna lo conosceva e gli aveva aperto il cancello e il portoncino per farlo entrare. Oppure, seconda ipotesi, lui aveva una copia delle chiavi ed è entrato. Quando la vittima ha capito le sue intenzioni, Bonaldo l’avrebbe costretta ad assumere i tranquilla­nti che l’anziana teneva in casa. Poi l’avrebbe stesa a terra, legandole i piedi con nastro da pacchi. Lui intanto ha cominciato a rovistare casa, salendo anche al secondo piano, dove stava riposando la sorella più anziana della Armellini, incapace di muoversi. In quella stanza Bonaldo non sarebbe entrato, per non svegliarla e creare ulteriori rumorosi allarmi. L’uo- mo ha trovato mobili chiusi a chiave e li ha sfondati con le mani, lasciando tracce di sangue su maniglie e legno rotto. Ha trovato mille euro, ma non la busta con i 10mila in contanti che le due sorelle custodivan­o gelosament­e.

Indispetti­to forse perché non riusciva a trovare quella busta di cui probabilme­nte conosceva l’esistenza, si sarebbe accanito su Liliana, cui aveva tappato la bocca con il nastro adesivo. La donna, ha accertato l’autopsia, è morta per soffocamen­to e a trovarne il corpo è stata la badante, fidanzata dell’assassino, la mattina dopo. Sembra che la giovane fosse all’oscuro di tutto, infatti non è indagata. Bonaldo dal canto su osi era costruito un alibi, costringen­do quella sera il nipote 14enne ad azionare il cellulare facendo credere di essere altrove. Ma il sangue sui mobili e sul corpo della donna, più alcune contraddiz­ioni nell eversioni sull’ alibi lo hanno tradito. La Procura di Rovigo, competente per territorio, non ha ancora chiuso le indagini: si cercano possibili complici.

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L’assassino Michele Bonaldo, pregiudica­to
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La vittima Liliana Armellini aveva 73 anni

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