Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Medici sotto inchiesta per una «soffiata»
PADOVA La soffiata sarebbe partita da dentro. Non un paziente o una vittima delle presunte richieste di denaro, ma un medico, un funzionario, qualcuno che sapeva. È l’ipotesi al vaglio degli investigatori che indagano sui presunti illeciti commessi dal professor Pietro Litta, chirurgo della Clinica ostetrica dell’Azienda ospedaliera di Padova, e dalla dottoressa Alessandra Andrisani, a capo del Centro di procreazione assistita. «Petrolio» li ha ripresi di nascosto mentre l’uno ha chiesto alla giornalista 2mila euro per saltare la lista d’attesa e l’altra ha intascato la parcella per una visita in nero. Il procuratore capo Matteo Stuccilli ha aperto un fascicolo senza indagati, ma l’ipotesi di reato per cui si propende è la tentata concussione. Oggi gli agenti di polizia giudiziaria andranno alla Rai di Roma ad acquisire il filmato integrale, senza tagli nè montaggi, in modo da ricostruire con precisione il dialogo tra la giornalista e Litta. Meno grave la posizione della Andrisani, che sarebbe passibile di un accertamento della Finanza per evasione fiscale. Tra i compiti richiesti da Stuccilli agli investigatori c’è quello di ricostruire le modalità con cui i due medici gestiscono il lavoro tra cliniche private e ospedale. Probabilmente già oggi saranno richieste le liste dei pazienti dei dottori sia nel pubblico che nel privato, per verificare se non vi siano passaggi «sospetti». Litta ha incaricato l’avvocato Carlo Covi di chiedere alla Rai il «girato» originale».