Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
I complimenti, poi le frasi esplicite «Un narcisista, galante con tutte»
TREVISO «Il prof è uno figo», chiosa un ragazzino. La butta lì, mentre avanza con i capelli arruffati e il passo veloce, ché dopo l’ultima campanella c’è solo voglia di lasciarsi alle spalle l’ennesima mattinata di lezioni. Su una cosa i suoi compagni sembrano d’accordo: l’insegnante finito sotto inchiesta per atti sessuali con un’alunna, è un tipo carismatico.
«Gli studenti stravedevano per lui - conferma una docente - avevano una sorta di venerazione, quasi fosse l’unico professore davvero in grado di capirli. Ma le voci sul suo conto giravano da tempo. E non mi riferisco alle alunne, ma al suo modo di fare con le donne in generale. Un po’ furbetto e un po’ galante, diciamo...». Un’altra docente lo descrive così: «Un incantatore, terribilmente narcisista: potrebbe essere stata la sua vanità a metterlo nei guai».
Lo scenario è quello di uno dei licei più prestigiosi di Treviso, in questi giorni scosso dallo scandalo delle presunte chat erotiche tra un insegnante e una sua allieva minorenne. Ora si scopre che tra gli studenti c’era chi sospettava e chi ne aveva sentito parlare nei corridoi. Voci diventate più frequenti dopo che il prof si è messo in aspettativa. «Se ne era parlato qualche mese fa ma per quello che ne sapevamo allora erano solo delle chiacchiere – raccontano all’uscita da scuola - si diceva di questo insegnante e di una studentessa con cui si scambiava messaggi... Poi sui giornali sono uscite le prime notizie e si vociferava fosse successo proprio nella nostra scuola, ma non avevamo la conferma...». Per i liceali ora è importante tutelare la compagna che ha fatto partire l’indagine: «Se fosse riconosciuta, per lei potrebbe essere un problema: rischia di finire vittima di bullismo. Serve cautela...».
Anche la preside misura le parole. Racconta di un professore competente, che sapeva affascinare gli alunni, sempre ben vestito. «Non ci sovrapponiamo alla magistratura nel dare giudizi - spiega - ma il compito della scuola è di fornire educazione, anche sotto il profilo deontologico ed etico. Se le accuse si dimostreranno vere, sarebbero comportamenti gravissimi e valuteremo la possibilità di costituirci parte civile nel processo».
L’avvocato Stefano Pierobon, che tutela la famiglia della ragazzina, invece non ha dubbi nel descrivere l’inaccettabile atteggiamento che avrebbe tenuto il docente: «Agli atti ci sono le chat intercorse con il professore, con foto e messaggi di vario contenuto che vanno dai complimenti e confidenze fino ad assumere contenuti a chiaro sfondo sessuale che hanno correttamente suscitato l’interesse della procura tanto da avviare un’indagine, far scattare una perquisizione e un sequestro probatorio. Non voglio entrare nel merito della vicenda per tutelare la mia assistita, ma è evidente che il pm non si sarebbe mosso solo per qualche galanteria».