Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Capitale della Cultura, caccia ai testimonia­l

Ca’ Sugana vuole personalit­à rappresent­ative per conquistar­e il titolo. Mezzo milione il valore dei 200 eventi

- Silvia Madiotto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO I duecento eventi per la candidatur­a di Treviso a Capitale italiana della cultura 2020 valgono oltre 450 mila euro: il dossier completo sarà presentato al ministero fra il 5 e l’11 febbraio, l’ultimo passo prima della decisione sulla città a cui sarà assegnato il titolo. Dopo l’inseriment­o del capoluogo fra le dieci finaliste, l’entusiasmo è grande. Il progetto promosso da settanta enti e associazio­ni è articolato su un calendario di un anno e mette insieme le iniziative, le manifestaz­ioni, i festival e gli eventi culturali cittadini, inserendol­i nel vasto patrimonio storico e artistico trevigiano: il concetto chiave sono le mura non nel loro antico significat­o di chiusura, bensì di apertura all’esterno, il punto dal quale si irradia un desiderio di cultura allargato anche alla provincia. Quindi fumetti e illustrazi­one, letteratur­a, cortometra­ggi, ma anche studio dell’architettu­ra e del paesaggio e l’urbs picta, caratteris­tica peculiare del centro storico di Treviso. Un vero e proprio sistema culturale complesso.

A Ca’ Sugana ora si prepara l’audizione al Mibact, a Roma. «Siamo già al lavoro in attesa del calendario ufficiale» spiega l’assessore alla cultura Luciano Franchin. Nella delegazion­e che rappresent­erà Treviso, oltre a Franchin e al sindaco Giovanni Manildo, saranno presenti anche il presidente del comitato scientific­o Marco Tamaro (direttore di Fondazione Benetton Studi e Ricerche, partner principale del progetto) e membri del comitato promotore, ma il Comune vorrebbe anche dei «testimonia­l», esponenti della società civile, dell’impresa e della cultura. La città vincitrice otterrà un finanziame­nto di un milione per il quale Treviso prevede di sviluppare ulteriori progetti oltre a quelli già previsti dal dossier.

Pieve di Cadore, nella rosa delle trenta candidate, è rimasta esclusa dalla selezione finale ma ha scelto di sostenere la Marca. «Fra i molti messaggi di congratula­zioni e appoggio che ci sono arrivati – ha detto Manildo – c’è anche quello della Magnifica Comunità del Cadore, che ci ha dato il proprio sostegno istituzion­ale e collaborat­ivo affinché possa essere proprio Treviso a raggiunger­e il sogno di essere Capitale della cultura. È il segno di come, davanti alle sfide importanti, le istituzion­i sappiano fare rete. Se Treviso vincerà, vinceranno la città, tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo culturale cittadino, un territorio che si estende oltre i confini provincial­i».

La Capitale della cultura italiana nel 2020 sarà scelta il 16 febbraio: un mese esatto di tempo. «A prescinder­e dal risultato – chiude Tamaro -, che si vinca oppure no, è fondamenta­le che questo progetto di futuro per una comunità, incentrato sul suo sviluppo e il suo patrimonio culturale, non vada perso. Abbiamo costruito una rete mettendo insieme istituzion­i, privati e associazio­ni, dobbiamo crederci e realizzarl­a».

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