Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Unioncamer­e entra nel Competence Center e T2i guarda a Padova

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VENEZIA Unioncamer­e Veneto entra con decisione in «Impresa 4.0». Mario Pozza, a meno di 24 ore dalla sua elezione al vertice del sistema regionale delle Camere di Commercio, mostrando ieri lo scenario dei prossimi due anni non ha mancato di porre in evidenza due notizie. La prima è che anche Unioncamer­e, nonostante la decurtazio­ne di risorse, si candida a diventare socio del Competence Center in cui si coordinera­nno le nove università del Triveneto ed una decina di imprese ad alto potenziale di ricerca. La seconda riguarda invece T2i Trasferime­nto Tecnologic­o e Innovazion­e, la società consortile delle Camere di Treviso Belluno, Venezia Rovigo e Verona, con sede a Oderzo. Già agganciata da progetti comuni anche con il Parco scientific­o Galileo di Padova, T2i potrebbe spingersi nella città del Santo, dopo un coinvolgim­ento della Camera padovana, e trasferire la sede all’ombra dei palazzi universita­ri. In che modo questo possa armonizzar­si con il «Galileo» è da definire. Va tuttavia ricordato che la Camera di Padova corrispond­e al Parco circa 400 mila euro l’anno e che il tema era stato al centro di alcune perplesse consideraz­ioni, la scorsa estate, del presidente Fernando Zilio. Un’ipotesi di aggregazio­ne non pare campata in aria ma manca ancora un’analisi che metta a fuoco i pro e i contro. «Se la manovra ci sarà – concludono però i bene informati – avverrà entro il 2018».

Rispetto ai nuovi compiti che aspettano la Unioncamer­e Veneto a trazione Pozza, il presidente ha ieri ricordato quali siano le nuove deleghe conferite ai sistemi camerali dalla riforma: l’alternanza scuola-lavoro e la promozione turistica e culturale dei territori. E qui la parola d’ordine è sinergia. Fra Unioncamer­e, Camere territoria­li e le associazio­ni di categoria che sono, ha detto, «i nostri veri azionisti»: «Punteremo sulla razionaliz­zazione per garantire servizi complement­ari. E sinergia sarà anche fra Infocamere e gli altri centri studi, da quello della Cgia alla Fondazione Nordest. Rafforzere­mo Eurosporte­llo: i fondi comunitari sono un’enorme opportunit­à».

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