Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Zaia: «Il ricorso alla Consulta se Sappada lo chiede a maggioranza»
SAPPADA Più un no che un sì. La risposta del governatore del Veneto, Luca Zaia, all’ordine del giorno del consiglio provinciale ( che chiede alla Regione di presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro il passaggio di Sappada al Friuli Venezia Giulia) ha l’effetto di gettare acqua sul fuoco acceso da Palazzo Piloni.
«Posso accettare di fare ricorso — ha affermato ieri Zaia — solo se verranno raccolte le firme del 50% più uno degli aventi diritto al voto a Sappada». Insomma, per il governatore la volontà popolare va rispettata, anche se ciò comporta una ferita per il Veneto. «Soltanto a questa condizione e soltanto in questo caso ricorreremo — ha spiegato — motivati dal fatto che la maggioranza dei cittadini avrà dimostrato di essersi pentita e che vuole tornare in Veneto. A quel punto la battaglia la facciamo, altrimenti no». Il governatore ha sottolineato di aver appreso dell’esistenza di categorie «contrarie al trasferimento amministrativo di Sappada» e di essersi chiesto dove fossero tutti i contrari di oggi nei momenti cruciali di un cammino iniziato nel 2008. Credo che sia necessario approcciare la questione con serietà».
Zaia non ha cambiato idea sul distacco di Sappada. «Ho sempre detto — ha affermato — che la scelta di andare via dal Veneto era sbagliata e la storia dimostrerà che non è stato un affare. Però ho anche sempre detto, e l’ho fatto, che avrei rispettato la volontà espressa dal referendum, pur se nato dieci anni fa quando la situazione era diversa dall’attuale».
Conclude il governatore: «Ora è giusto che tutti escano allo scoperto sostenendo, se lo riterranno giusto, la raccolta di firme per il ricorso e per tornare in Veneto. Solo di fronte alla volontà chiaramente espressa da una maggioranza di cittadini aventi diritto al voto mi muoverò. Altrimenti no».