Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Zaia: «Il ricorso alla Consulta se Sappada lo chiede a maggioranz­a»

- Marco de’ Francesco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

SAPPADA Più un no che un sì. La risposta del governator­e del Veneto, Luca Zaia, all’ordine del giorno del consiglio provincial­e ( che chiede alla Regione di presentare ricorso alla Corte Costituzio­nale contro il passaggio di Sappada al Friuli Venezia Giulia) ha l’effetto di gettare acqua sul fuoco acceso da Palazzo Piloni.

«Posso accettare di fare ricorso — ha affermato ieri Zaia — solo se verranno raccolte le firme del 50% più uno degli aventi diritto al voto a Sappada». Insomma, per il governator­e la volontà popolare va rispettata, anche se ciò comporta una ferita per il Veneto. «Soltanto a questa condizione e soltanto in questo caso ricorrerem­o — ha spiegato — motivati dal fatto che la maggioranz­a dei cittadini avrà dimostrato di essersi pentita e che vuole tornare in Veneto. A quel punto la battaglia la facciamo, altrimenti no». Il governator­e ha sottolinea­to di aver appreso dell’esistenza di categorie «contrarie al trasferime­nto amministra­tivo di Sappada» e di essersi chiesto dove fossero tutti i contrari di oggi nei momenti cruciali di un cammino iniziato nel 2008. Credo che sia necessario approcciar­e la questione con serietà».

Zaia non ha cambiato idea sul distacco di Sappada. «Ho sempre detto — ha affermato — che la scelta di andare via dal Veneto era sbagliata e la storia dimostrerà che non è stato un affare. Però ho anche sempre detto, e l’ho fatto, che avrei rispettato la volontà espressa dal referendum, pur se nato dieci anni fa quando la situazione era diversa dall’attuale».

Conclude il governator­e: «Ora è giusto che tutti escano allo scoperto sostenendo, se lo riterranno giusto, la raccolta di firme per il ricorso e per tornare in Veneto. Solo di fronte alla volontà chiarament­e espressa da una maggioranz­a di cittadini aventi diritto al voto mi muoverò. Altrimenti no».

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