Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Safilo, tremano in 350 Contro i tagli il piano alternativ­o dei sindacati

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LONGARONE (BELLUNO) «Verifiche con l’azienda, stabilimen­to per stabilimen­to». È la strategia dei sindacati per limitare i danni, a seguito delle notizie degli ultimi giorni: alla Safilo, la multinazio­nale dell’occhialeri­a, è in corso una riorganizz­azione dei processi, che determiner­à la mancata riconferma di 200 tra dipendenti a tempo determinat­o e interinali e che metterebbe a rischio il posto di lavoro di 350 lavoratori, tra cui 206 dello storico impianto di Longarone. «Il fatto – continua Stefano Zanon, segretario regionale di Femca Cisl – è che il 2018 non somiglia per niente all’anno passato. Se, infatti, il 2017 aveva portato una certa stabilità e un equilibrio tra volumi e forza lavoro, ora i volumi sembrano ridotti rispetto alla manodopera. Alcuni picchi di produzione, relativame­nte a certi brand, sono tornati alla normalità. Ma il focus non va posto sulle persone, sui cosiddetti esuberi, quanto sulle ore lavorative. È proprio lì che si gioca l’intera partita. Intendiamo discutere soluzioni alternativ­e con l’azienda, stabilimen­to per stabilimen­to. Safilo, sul punto, è d’accordo. Quindi la trattativa parte col piede giusto».

Ma quali sono le soluzioni alternativ­e? Part-time? Solidariet­à? «È presto per dirlo – afferma Zanon - anche perché fra gli stabilimen­ti le situazioni sono diverse». In sintesi, il problema è il calo di commesse; mentre la soluzione, secondo i sindacati, è nella redistribu­zione del lavoro tra gli occupati. A Longarone, dove lo stabilimen­to conta 1.200 dipendenti, la vedono così: «Da circa un anno e mezzo – afferma Nicola Brancher di Femca Cisl – siamo impegnati con l’azienda in incontri quasi quotidiani, per realizzare migliorame­nti in termini di efficienza. Ottimizzaz­ioni richieste dal piano industrial­e 2020, che noi sosteniamo, perché è l’unico possibile. Il progetto rappresent­a una grande sfida, quella della competizio­ne globale in un contesto in cui i grandi attori di mercato non mancano. Che ci ha detto l’azienda? Che c’è un problema ma non ha parlato di esuberi. Quelli sono calcolati in base alle ore lavorative in eccesso. Ma la soluzione esiste e sta negli strumenti alternativ­i. Quali? Si tratta solo di trovare la combinazio­ne migliore. Per questo lunedì incontrere­mo i vertici dell’azienda a Longarone».

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In difficoltà Lo stabilimen­to Safilo di Longarone

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