Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Da San Siro alla Promozione il Treviso spegne 109 candeline

La storia biancocele­ste dalla serie A dei campioni ai campi di periferia

- Matteo Valente © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Fanno 109 anni a tinte biancocele­sti. Oltre un secolo di emozioni sul campo ma anche di profonde delusioni, di momenti di gloria e di difficili ripartenze.

La storia del Treviso calcio è un romanzo intriso d’avventura e colpi di scena, in grado di regalare spesso un capitolo nuovo e inedito. Il presente non è certo così intrigante, ma la passione per i colori biancocele­sti resiste anche in Promozione. Un palcosceni­co che rievoca gli anni in cui tutto partì: era il 1909, ma si dovette attendere il 1914 per la prima partecipaz­ione al campionato di Promozione, a un passo dallo scoppio della Grande Guerra. Il primo salto nell’universo del calcio nazionale arriva nel 1934 con l’ammissione alla serie C e alla successiva promozione nella serie cadetta che arriva nel 1950. Da quel momento per il Treviso è un susseguirs­i di saliscendi fra categorie, dalla B alla D, con il primo fallimento del 1993 da cui nasce il Treviso Fc 1993. Un punto di ripartenza che tutti i tifosi trevigiani portano nel cuore, perché appena un anno dopo sulla panchina biancocele­ste arriva un giovane allenatore di Preganziol, Bepi Pillon, destinato a scrivere una pagina storica del club. È il Treviso di Loris Pradella e Diego Bonavina che vince il campionato di serie D e vola in C2: sarà la prima di tre promozioni consecutiv­e che riportano il club trevigiano in serie B nell’estate del 1997, un record che nessuno è riuscito a eguagliare.

Bisogna però aspettare il 2005 prima di arrivare all’apice della storia biancocele­ste: l’arrivo nell’Olimpo del calcio italiano, la serie A. In panchina c’è Ezio Rossi, in campo ci sono giovani talenti come Samir Handanovic, portiere sloveno in prestito dall’Udinese, e Marco Borriello, attaccante scuola Milan. Ma il punto più alto del calcio di Marca corrispond­e anche all’inizio del declino: alla retrocessi­one immediata in serie B ne seguirono altre, nonostante l’arrivo di altri prospetti di spessore come Leonardo Bonucci, oggi leader del Milan e della Nazio- nale e Simone Missiroli, attualment­e protagonis­ta con il Sassuolo in serie A. La caduta si arresta nel 2009 con il fallimento che costringe all’ennesima ripartenza, che sembra regalare un viaggio nel passato e tante nuove emozioni: il Treviso di mister Diego Zanin vola dalla serie D alla Prima Divisione con il talento di Giuseppe Torromino (oggi a Lecce in serie C): si rivivono i fasti dell’èra Pillon, ma anche questa volta il sogno dura poco e nel 2013 arriva l’esclusione dal campionato.

Le sfide a Inter, Juventus e Milan diventano presto solo un ricordo sempre più sbiadito: da San Siro, l’Olimpico e il San Paolo si finisce a giocare nei campetti di periferia davanti a qualche centinaio di tifosi, fedelissim­i, per cui il colore della maglia viene prima della categoria. Ora è di nuovo Promozione, la categoria da cui tutto partì e da cui ci si augura possa ripartire tutto, grazie al lavoro del patron Luca Visentin e del nuovo mister Cristiano Graziano, presentato ieri alla squadra: «È una bella sfida — dice il tecnico — ma questa è la squadra della mia città e proveremo a vincere tutte le gare colmando il gap in classifica».

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Ieri Leonardo Bonucci insieme a capitan Gigi Beghetto in biancocele­ste
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Oggi Il Treviso gioca in Promozione

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