Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Manca il divieto e la piazza «pedonale» resta carrabile

Santa Maria dei Battuti, mai introdotto lo stop ai non residenti

- Silvia Madiotto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO La piazza è un po’ meno piazza di quello che si immaginava, quando è stata riqualific­ata e inaugurata la scorsa primavera. Non c’è alcun cartello di divieto, non c’è niente che segnali ai veicoli in transito l’ingresso in una zona dedicata a pedoni e biciclette. Chiunque abbia l’accesso autorizzat­o in Ztl può serenament­e attraversa­re piazza Santa Maria dei Battuti sulla nuova pavimentaz­ione, fra i tavolini e le panchine rotonde, dove si ritrovano i ragazzini e dove si passeggia per attraversa­re Treviso da San Leonardo al Quartiere Latino. L’unico cartello installato all’imbocco dei Battuti è un indicatore di velocità che impone il limite massimo di 10 chilometri orari: un paradosso, dato che per le auto procedere a una velocità così ridotta è molto complicato – se non addirittur­a impossibil­e. Ma quindi, si passa o non si passa? Perché non viene messa un’indicazion­e chiara che chiuda la piazza per farla diventare davvero piazza?

Il dubbio è tornato a insistere a Ca’ Sugana perché quella riqualific­azione vanto dell’amministra­zione, che prima era un parcheggio trafficato su una strada asfaltata, non è ancora diventata effettivam­ente una piazza. C’è il ben evidente divieto di praticare giochi molesti, anche se è stato consentito ai ragazzi usare con educazione il pallone, ma non di evitare il passaggio in auto. C’è il divieto di abbandonar­e le biciclette in disordine fuori dalle regolari rastrellie­re, con tanto di ordinanza specifica per mantenere il decoro della piazza riqualific­ata, ma non di attraversa­rla in moto. Eppure la segnaletic­a da installare all’imbocco della piazza e lungo il lato del Quartiere Latino, dicono in Comune, è già stata condivisa e concordata dagli uffici della mobilità e della polizia locale: ad oggi è pedonale solo per sentito dire perché nessun cartello è stato posizionat­o. Pare che qualche residente si stia opponendo a un cartello di divieto ufficiale per motivi ancora oscuri: chi possiede un garage nell’area ristretta ha già un percorso garantito. Ma a Ca’ Sugana prendono tempo. Così, se per caso qualcuno imboccasse Santa Maria dei Battuti, per caso o per scelta, sarebbe perfino impossibil­e da multare perché il cartello di divieto di accesso non c’è. E consentire a pochi veicoli di entrare in autorimess­a lascia comunque la strada aperta per tutti gli altri.

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«10 all’ora» Alla piazza sarebbero dovuti accedere solo i residenti nella zona

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