Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Manca il divieto e la piazza «pedonale» resta carrabile
Santa Maria dei Battuti, mai introdotto lo stop ai non residenti
TREVISO La piazza è un po’ meno piazza di quello che si immaginava, quando è stata riqualificata e inaugurata la scorsa primavera. Non c’è alcun cartello di divieto, non c’è niente che segnali ai veicoli in transito l’ingresso in una zona dedicata a pedoni e biciclette. Chiunque abbia l’accesso autorizzato in Ztl può serenamente attraversare piazza Santa Maria dei Battuti sulla nuova pavimentazione, fra i tavolini e le panchine rotonde, dove si ritrovano i ragazzini e dove si passeggia per attraversare Treviso da San Leonardo al Quartiere Latino. L’unico cartello installato all’imbocco dei Battuti è un indicatore di velocità che impone il limite massimo di 10 chilometri orari: un paradosso, dato che per le auto procedere a una velocità così ridotta è molto complicato – se non addirittura impossibile. Ma quindi, si passa o non si passa? Perché non viene messa un’indicazione chiara che chiuda la piazza per farla diventare davvero piazza?
Il dubbio è tornato a insistere a Ca’ Sugana perché quella riqualificazione vanto dell’amministrazione, che prima era un parcheggio trafficato su una strada asfaltata, non è ancora diventata effettivamente una piazza. C’è il ben evidente divieto di praticare giochi molesti, anche se è stato consentito ai ragazzi usare con educazione il pallone, ma non di evitare il passaggio in auto. C’è il divieto di abbandonare le biciclette in disordine fuori dalle regolari rastrelliere, con tanto di ordinanza specifica per mantenere il decoro della piazza riqualificata, ma non di attraversarla in moto. Eppure la segnaletica da installare all’imbocco della piazza e lungo il lato del Quartiere Latino, dicono in Comune, è già stata condivisa e concordata dagli uffici della mobilità e della polizia locale: ad oggi è pedonale solo per sentito dire perché nessun cartello è stato posizionato. Pare che qualche residente si stia opponendo a un cartello di divieto ufficiale per motivi ancora oscuri: chi possiede un garage nell’area ristretta ha già un percorso garantito. Ma a Ca’ Sugana prendono tempo. Così, se per caso qualcuno imboccasse Santa Maria dei Battuti, per caso o per scelta, sarebbe perfino impossibile da multare perché il cartello di divieto di accesso non c’è. E consentire a pochi veicoli di entrare in autorimessa lascia comunque la strada aperta per tutti gli altri.