Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Skilift bloccati, De Bernardin: «La Provincia decida, sì o no»

Caner: «Di nuovo regole diverse col Trentino»

- Marco de’ Francesco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Malga Ciapela Due gli impianti bloccati a causa del rischio valanghe

ROCCA PIETORE «Palazzo Piloni dica sì o no». L’appello lo fa il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin, a seguito della chiusura dei due skilift di Malga Ciapela «Val D’Arei 1» e «Val D’Arei 2», centrali per il sistema turistico locale.

Giorni fa una perizia valanghiva sfavorevol­e ha bloccato gli impianti. «La relazione l’ha compilata l’Arpav – continua il sindaco - e l’ha inviata alla Provincia; ma palazzo Piloni, per non rispondere, l’ha inviata all’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi (Ustif), organo del ministero delle Infrastrut­ture. Ma l’Ustif si occupa di meccanica degli impianti, non di valanghe. Ora Palazzo Piloni sta temporeggi­ando, senza esprimersi sulla perizia».

E intanto gli skilift sono fermi. «La Provincia dica sì o no. Tagliamo la testa al toro. Gli operatori turistici devono sapere come andranno a finire le cose. Quanto a me, sto lavorando per portare fondi a Rocca Pietore, al fine di realizzare lavori di messa in sicurezza».

La vicenda diventa occasione per ribadire la necessità dell’autonomia. Per l’assessore regionale al turismo Federico Caner, il problema «è quello di dover applicare una legge statale che il Veneto è obbligato a recepire e invece il Trentino Alto Adige no, in forza della sua autonomia: prevede che l’intera zona sulla quale insistono gli impianti debba essere immune da pericoli valanghivi. Una spada di Damocle che pesa sui rinnovi delle concession­i e una sperequazi­one inaccettab­ile tra territori confinanti: una legge da cambiare al più presto».

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