Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Permasteelisa apre gli stage ai profughi
Cinque immigrati con diritto d’asilo inizieranno oggi uno stage di undici mesi nella sede di Vittorio Veneto di Permasteelisa. L’ad Riccardo Molli: «L’obiettivo è formare lavoratori con professionalità elevate».
PADOVA Dove si sedevano gli spacciatori, ora ci sono i dissuasori. Dopo piazzale Stazione, corso del Popolo, piazza de Gasperi, piazza Mazzini e piazzale Boschetti, gli spuntoni anti-seduta approdano in piazzetta Gasparotto: la novità riguarda il lato Est del complesso, vicino al varco che si affaccia su via Valeri e su quel che resta del cantiere Pp1. E come spesso accade in queste occasioni, è una scelta che divide. In zona Stazione a Padova la presenza di uffici e locali non basta ad allontanare i malintenzionati, tanto che da qualche tempo un gruppo di pusher nigeriani comanda una porzione di piazzetta Gasparotto e non ha nessuna intenzione di andarsene; il loro punto di ritrovo è sui muretti accanto alla rampa posteriore del garage De Danieli, di fronte a un bar che ha chiuso i battenti da poco. Dall’altra parte della rampa ci sono gli uffici di avvocati e commercialisti. E sono stati proprio loro a installare le barriere anti-seduta: «La situazione era diventata insostenibile — spiega Gianluca Bertossi, l’amministratore di condominio —. Gli spacciatori erano insistenti, inseguivano la gente e alcuni di loro erano ubriachi; quando la polizia passava per un controllo, se ne andavano per pochi minuti e poi tornavano. Ora sono sempre lì, ma almeno non possono più sedersi e sdraiarsi con facilità». Sui muretti attorno alla rampa infatti sono comparsi due tipi di dissuasori: su quelli più bassi alcuni «triangoli» con la punta all’insù, su quelli più alti delle lastre fissate alle colonne con i bulloni. «Si tratta di una soluzione provvisoria, ma potrebbe anche diventare definitiva — dice Bertossi —. I problemi sono nati anni fa con la chiusura del parcheggio di via Valeri, perché non c’è più passaggio e si formano sacche di degrado». Le barriere
di piazzetta Gasparotto ricordano quelle di piazza De Gasperi, dove nel 2012 gli abitanti di un altro condominio approvarono l’installazione dei «triangoli» sul corrimano del garage. L’anno dopo, sempre in piazza De Gasperi, fu il Comune a installare delle «ondine» sulle aiuole davanti al supermarket etnico; nel 2014 poi spuntarono altri esemplari di dissuasore sui bordi di due vasche in corso del Popolo e davanti all’ex biglietteria delle corriere in piazzale Boschetti, mentre nel 2016 il Comune lanciò le panchine con braccioli anti-bivacco in piazza Mazzini. Insomma, gli spuntoni non sono più solo anti-piccioni. E in zona Stazione trovare un angolo dove sedersi è sempre più difficile. L’ultimo capitolo riguarda appunto piazzetta Gasparotto, che ospita tra l’altro realtà coinvolte in progetti di rigenerazione urbana: «Abbiamo fatto un lavoro lungo e difficile per rendere questo luogo più piacevole — commenta Marina Molinari, vicepresidente dell’associazione Nadir, una di queste realtà —. Gli spuntoni sono inutili e squallidi, servono solo a rendere l’ambiente ancora più ostile».