Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Safilo: idee sindacali anti-esuberi «Part-time, stop ai turni e cassa»

L’azienda risponderà presto. «Ideal Standard»: stop scioperi, si tratta

- Marco de’ Francesco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

LONGARONE Part-time su base volontaria, gestione dell’orario non sul turno, ma di giornata e cassa integrazio­ne guadagni (Cig) ordinaria. Sono i tre assi che i sindacati si sono giocati ieri a Longarone nell’incontro con esponenti della multinazio­nale dell’occhialeri­a «Safilo». A Trichiana, invece, si sono tenute le assemblee dei lavoratori. Si è deciso di congelare lo sciopero fino al prossimo incontro al ministero dello Sviluppo economico (Mise): se l’«Ideal Standard» (l’ex gloriosa «Ceramica Dolomite»), attiva nel settore delle rubinetter­ie e dei sanitari, mostrerà un piano industrial­e, le iniziative di protesta potrebbero non essere attivate.

Quanto alla Safilo, il problema è definito in questi termini dalla stessa società: «C’è, per l’anno in corso, un surplus di capacità produttiva pari a circa il 15%, derivante da una serie di congiuntur­e che convergono, tra le quali collezioni che vanno a regime dopo alcune stagioni di esplosione delle richieste e il recupero totale dei ritardi di produzione che si erano accumulati nel passato».

In pratica, sommando le ore di lavoro in eccesso rispetto ai volumi previsti, risulta un equivalent­e pari a 350 posizioni lavorative, tra le quali 206 nello stabilimen­to del Bellunese (che conta circa 1.200 dipendenti). Vista la situazione, l’incontro di ieri.

«Per questo — ha affermato Rosario Martines (Uiltec Uil) — abbiamo esposto questo pacchetto integrato di proposte. L’idea, naturalmen­te, è quella di favorire la massima adesione al part-time. L’orario va poi gestito in modo che tutti i lavoratori siano operativi in un unico turno. Quanto alla Cig, è quella che l’azienda chiede quando si tratta di superare un periodo non troppo roseo, non quella che viene concessa a seguito di una ristruttur­azione. La situazione può e deve essere risolta».

Pare che non sia stato introdotto l’argomento contratti di solidariet­à. Secondo Martines «l’azienda è parsa disponibil­e al dialogo». Secondo altri sindacalis­ti, l’azienda ha preso atto delle proposte e darà una risposta i prossimi giorni. Il 30 gennaio si terranno le assemblee dei lavoratori e si tireranno le conclusion­i.

Si diceva di Trichiana. Per ora è tutto fermo. Secondo il componente della Rsu (Rappresent­anza sindacale unitaria), in Filctem-Cgil, Gianni Segat «non scioperere­mo prima di qualche giorno. Niente mosse avventate. La prossima settimana si dovrebbe tenere l’incontro al Mise. Stiamo a vedere che cosa accadrà».

All’«Ideal Standard» due problemi nei rapporti con i lavoratori. Come si ricorderà, il tavolo al Mise (ministero dello sviluppo economico) tra rappresent­anti dei lavoratori e azienda di qualche settimana fa non è andato bene. A Roma i sindacati avevano chiesto all’azienda di procrastin­are ai primi di marzo la procedura di mobilità attivata per i 300 lavoratori di Roccasecca (Frosinone) perché ci sarebbe un acquirente per lo stabilimen­to e avevano sollecitat­o la società a presentare un piano industrial­e, a garanzia dei volumi e dei 550 posti di lavoro di Trichiana.

«L’azienda non aveva fatto aperture — continua Segat — ma ieri si è deciso di attendere e di vedere se c’è modo di far andare avanti la trattativa, sia per Trichiana che per Roccasecca. Poi, nel caso in cui le cosa vadano male, abbiamo un pacchetto di scioperi già programmat­o».

Martines (Uiltec) La situazione può e deve essere risolta

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A rischio 206 posti Lo stabilimen­to «Safilo» a Longarone, 1.200 dipendenti

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