Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Alunno bloccato a terra dalla maestra «Non l’ho tenuto col ginocchio»

- Davide Piol © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO «Dovevo prendere una decisione e l’ho fatto. Ero preoccupat­a che il bambino si sottraesse alla mia vigilanza». Si è difesa così ieri O.G., l’insegnante di una scuola elementare del capoluogo accusata di lesioni aggravate e abuso di mezzi di correzione verso un alunno. «Fin dalla prima classe era stato aggressivo con noi e con gli altri bambini — ha raccontato l’insegnante — Solo dopo ci hanno spiegato che soffriva di iperattivi­tà e aveva disturbi del comportame­nto, oltre a un grave deficit dell’attenzione. Scattava senza motivo: calci, pugni, sputi, parolacce».

Il fatto due anni fa. Insegnanti e studenti si trovavano nell’atrio della scuola in attesa dell’ultima campanella. Il bambino, «rosso in viso e sudato», forse in preda a una delle sue crisi, aveva detto all’insegnante che se ne sarebbe andato. «Me l’ha ripetuto varie volte — ha continuato O.G. — Era un braccio di ferro psicologic­o in cui lui doveva vincere. Non vedevo la sua assistente sociale fuori in cortile e dovevo fare qualcosa».

Al suono della campanella aveva preso il bambino per il colletto della giacca, «la parte più esposta e facile da afferrare», l’aveva trascinato per un paio di metri ed erano caduti. Poi si era messa sopra di lui per bloccargli le gambe e gli aveva stretto le mani. Solo l’intervento di un genitore, carabinier­e fuori servizio, le aveva fatto lasciare il bambino.

Il Pm ha insistito sulla versione raccontata dai testimoni dell’accusa secondo cui O.G. avrebbe fermato a terra il bambino con un ginocchio sul costato. «Il carabinier­e mi ha stupita. Come ha potuto dire una cosa del genere? Mi ha fatto pensare che non fosse in buona fede» ha commentato l’insegnante. Ora ultimi testi della difesa e poi la sentenza.

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