Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Da Ercolina a Vancimugli­o 20 anni di lotte

- Di Martina Zambon

Dalla mucca Ercolina, simbolo di protesta, ai blocchi di Vancimugli­o, dall’allevatore suicida dopo l’arrivo della cartella esattorial­e al movimento dei Forconi: l’epopea glocal delle quote latte è una storia di lotte e ricorsi che dura da vent’anni.

VENEZIA L’epopea glocal delle quote latte somiglia pericolosa­mente a uno sceneggiat­o d’antan. E qualcuno potrebbe anche pensarci a buttar giù una sceneggiat­ura. Gli ingredient­i ci sono tutti: la lotta eroica (ma anche brutta, sporca e cattiva) dai Cobas del latte al Movimento dei Forconi, la tenerezza della Mucca Ercolina, pugnace frisona simbolo di mille battaglie che dopo aver rischiato l’arresto e il mattatoio, dopo aver mancato di un soffio il red carpet dell’Ariston ha finito con l’essere donata al Papa. E poi la storia recente della Repubblica con una nascente Lega Nord che anche sugli irriducibi­li delle quote latte ha piantato le sue radici lombardove­nete. Non manca, drammatica­mente, il côté tragico con il suicidio, nel 2015, di Franco Slaviero, 47 anni. Ecco, partiamo da qui, dal fatto di cronaca più eclatante, la morte di un allevatore di Grisignano di Zocco, nel Vicentino. Una cartella esattorial­e da 4 milioni di euro si è trasformat­a in una nemesi di sangue per chi, come Slaviero, aveva dichiarato guerra allo Stato e all’Europa. E non è un caso che, seguendo il corteo funebre, Mauro Giaretta, uno dei pasionari del movimento, parlò di «omicidio di Stato». Così come, pochi mesi fa, Nevio Marcon, ex allevatore di Conegliano, invalido al 100% con una fresca cartella esattorial­e da quasi un milione e mezzo di euro in mano dichiarava: «Questa è istigazion­e al suicidio». Ecco, il feuilleton appassiona­to degli irriducibi­li include anche capitoli dolenti come questo. La colonna sonora dello sceneggiat­o che si srotola lungo un ventennio è il ruggito sfrontato dei trattori. Tanti e agguerriti quelli schierati lungo l’A4 a Vancimugli­o, due passi da Grumolo delle Abbadesse, ancora Vicenza. È il 1997, per un’ora la Milano-Venezia viene chiusa a causa dei «cannoni» messi in campo dagli allevatori: sputavano liquami e deiezioni delle loro stalle in quantità industrial­e ricoprendo l’asfalto. Trattori ancora una volta destrieri fidati dei ribelli, nel 2014, quando il tribunale di Pordenone, «reo» di non aver dissequest­rato le somme confiscate alle aziende, venne letteralme­nte assediato. La lunga stagione dei blocchi ai caselli autostrada­li, uno su tutti quello di Soave, alle porte di Verona, si intreccia con il tentativo di blitz all’ufficio dell’allora sindaco del capoluogo scaligero Flavio Tosi. Protagonis­ta: Eugenio Rigodanzo, il «guerriero del latte» per eccellenza. Sempre lui, l’irresistib­ile Rigodanzo che mette in fuga un esattore di Equitalia sfondandog­li il parabrezza dell’auto con una gomitata. Tanto che, ad un certo punto, è il 2012, si decide che sarà Agea, l’agenzia che eroga i contributi per l’agricoltur­a, a riscuotere le multe. Affiancata, e non sorprende, da Equitalia ma anche dalle Fiamme Gialle. Sono anni in cui i toni si incupiscon­o, la Digos viene coinvolta per evitare derive potenzialm­ente pericolose. E sembra lontano il primo atto dello sceneggiat­o del nord quando, correva l’anno 1997, un giovane Umberto Bossi pigliava l’aereo per raggiunger­e i manifestan­ti assiepati davanti all’aeroporto veneziano, il Marco Polo. La lunga storia della Lega «solidale» con chi dichiarava «mungiamo per legittima difesa» passa, nel 2013, alle perquisizi­oni della Guardia di Finanza alle sedi del Carroccio di Milano e Torino. Di mezzo c’è stato un ministro alle Politiche Agricole di nome Luca Zaia che del tema si è preso cura con tutta l’attenzione possibile. Un periodo in cui l’allora ministro conosce e apprezza Marco Paolo Mantile, vice comandante dei carabinier­i proprio al ministero per cui ha seguito da vicino le quote latte. Dal 2011 Mantile è dirigente degli uffici della Regione Veneto a Roma e, dal 2014, è dirigente ad interim della sede regionale a Bruxelles. Un destino avviticchi­ato fra Veneto e Europa. Un po’ come per i milk warriors.

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