Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

I furbetti degli assegni sociali dell’Inps

Treviso, raffica di denunce: c’era chi viveva all’estero e chi aveva divorziato per finta

- Citter

TREVISO C’era chi, pur vivendo all’estero (anche in Brasile), aveva mantenuto una residenza fittizia nella Marca per incassare l’assegno sociale dell’Inps, chi si faceva bonificare i soldi (fino a 448 euro al mese, oltre alla tredicesim­a) di parenti defunti. E chi, per garantire un reddito alla consorte casalinga, aveva preferito divorziare per finta. Sono 14 le persone denunciate dalla Finanza per una frode costata all’Inps, finora, 500 mila euro. «I controlli continuera­nno».

Altri controlli Le fiamme gialle continuera­nno a esaminare le posizioni di chi riceve sussidi

TREVISO «Sommando furbetto a furbetto a si arriva a ingenti somme di denaro che vengono sottratte a chi ha realmente bisogno di un aiuto. Per questo la guardia di finanza c’è e continuerà queste verifiche». È il commento del colonnello Alessandro Serena, comandante provincial­e della guardia di finanza, all’indagine battezzata «Operazione 48» degli uomini del Gruppo di Treviso. Operazione che ha portato alla denuncia penale di 14 soggetti denunciati per indebite percezioni ai danni dello Stato e a 25 sanzioni.

Il comandante provincial­e è perentorio, e promette altri controlli per evitare che i soldi destinati ad aiutare chi è in difficoltà non vadano sprecati: «L’indebita percezione di questo tipo di erogazioni non è certo un fenomeno tipico del Nord, ma piuttosto di altre zone d’Italia. Eppure questo malcostume è arrivato anche qui, con un 4 per cento di soggetti coinvolti rispetto al totale dei controlli effettuati, per la maggior parte stranieri».

Mille le posizioni passate al setaccio dai finanzieri, relative agli assistiti dall’Inps nel territorio sul quale ha competenza il Gruppo di Treviso, in totale 22 Comuni. «Quattordic­i denunciati e 25 sanzionati su mille non sono pochi. Li si chiama “furbetti” ma il danno che producono è notevole. Perché sommando le indebite percezioni di ognuno si arriva a 500 mila euro. Risorse che devono essere destinate al welfare, altrimenti vengono meno servizi fondamenta­li come asili nido, scuole e assistenza sanitaria. Per questo, lo ribadisco, continuere­mo a vigilare e saremo inflessibi­li al riguardo.

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