Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Negato lo «sconto» al giovane che travolse Enrico
Drogato, uccise il 24enne di Sernaglia. «Niente patteggiamento, non si è mai ravveduto»
La fidanzata Dopo aver perso il compagno combatte in tribunale e vince il primo round
SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA Sarà giudicato con rito abbreviato Giacomo Baggio, il 21enne di Marostica accusato di omicidio stradale e guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti per la morte di Enrico Marsura, il giovane di Moriago morto il 24 luglio 2016 a 24 anni. E ora Baggio rischia una condanna più pesante, perché qualche mese fa è finito in manette per detenzione di stupefacenti. Un nuovo reato che rischia di costargli le attenuati generiche.
Ieri si sarebbe dovuto celebrare il processo, e il giovane aveva chiesto di patteggiare una pena di 2 anni e 11 mesi. Ma il suo avvocato, Roberto Dissegna, si è opposto all’istanza di costituzione di parte civile di Federica, la fidanzata di Enrico assistita dall’avvocato Paolo Pastre. La ragazza, quella tragica mattina, era in auto con lui. Erano insieme da 7 anni e si stavano recando a festeggiare il loro anniversario. Poi lo schianto tremendo, lungo via Piana della Sernaglia, tra la Ford Fiesta condotta dal vicentino, che viaggiava insieme a due amici, e la Renault Mégane di Enrico e Federica. Enrico era morto sul colpo. Federica rimase ferita. Baggio era risultato positivo ad amfetamine, Mdma e cannabinoidi. Lui ha tentato la via del patteggiamento, documentando un percorso di recupero per le dipendenze in una cooperativa. Un rito difficile da accettare per la giovane, che ancora soffre per aver perso il ragazzo con il quale progettava il futuro. Ma il legale di Baggio si è opposto alla sua costituzione di parte civile e per lui le cose si sono complicate. Il gup Angelo Mascolo, infatti, ha respinto l’istanza dell’avvocato Dissegna, e ha ammesso la costituzione di Federica annullando il patteggiamento. Il difensore ha chiesto quindi l’ammissione al rito abbreviato, che si celebrerà ad aprile. Ma il legale della giovane ha rilevato come manchino, per Baggio, i requisiti per il riconoscimento delle attenuanti generiche, in considerazione dell’arresto del giovane nel novembre scorso a Marostica per spaccio di marijuana. Una condotta opposta al dichiarato ravvedimento, e che rischia di costare al 21enne una condanna ben più pesante.