Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Frane, la Provincia interviene «A luglio via ai lavori a Borca »
Pedavena, cedimento superficiale e nessun rischio per le abitazioni
Le competenze La Provincia si deve occupare di frane che minacciano case e vie comunali e provinciali
BELLUNO Palazzo Piloni è pronto a intervenire per le frane sparse nel territorio. «Abbiamo fatto una scaletta con le priorità. Alcune frane necessitano di interventi più urgenti», spiega Massimo Bortoluzzi, assessore alla Protezione civile della Provincia di Belluno. Servirebbero 10 milioni di euro solo per il dissesto di Cancia a Borca di Cadore. Un primo stralcio, circa 4 milioni di euro, dovrebbe essere liberato in pochi mesi dalla Regione in modo da partire entro luglio. Un milione e 700.000 euro per la frana di Villaga nel feltrino. Un altro milione servirebbe per sistemare e consolidare alcuni abitati di Costalta a san Pietro di Cadore. Infine, 300.000 euro per Sovramonte e 250.000 euro per Canale d’Agordo.
Per la frana recente a Croce d’Aune, nel comune di Pedavena, non è ancora arrivata l’analisi dei tecnici. «Si tratterebbe di un cedimento superficiale – continua Bortoluzzi – E non andrebbe a intaccare le abitazioni. Il sindaco ha fatto bene a emettere l’ordinanza di sgombero delle case vicine. Attendiamo l’analisi completa ma ci sarebbe un problema di infiltrazioni d’acqua. Le case non dovrebbero correre alcun rischio in quanto appoggiate su strato roccioso. L’impegno è massimo. Stiamo già cercando di dare l’incarico per partire coi lavori di sistemazione dell’area».
Quali frane sono di competenza della Regione e quali della Provincia? Risposta non semplice. La Provincia deve occuparsi di tutte quelle che interessano centri abitati e strade comunali e provinciali. Le altre, in particolare quelle che coinvolgono torrenti, sono della Regione che però può intervenire anche in base alle dimensioni della frana (come nel caso del Tessina a Chies d’Alpago che sarebbe invece della Provincia). «Ho un quadro generale ma voglio vedere con i miei occhi. Di opere da fare ce ne sono tante. Sto cercando anche una sintonia con Bottacin per una programmazione unica e interventi che abbiano una logica», conclude Bortoluzzi.