Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Intesa fonderà Cariveneto E in Fondazione Cariparo c’è Muraro nel dopo-Finotti
PADOVA La voce, all’ombra del Santo, circola da un paio di settimane. E viene data quasi per certa. Al vertice della Fondazione Cassa di Risparmio, a sostituire l’89 enne Antonio Finotti, ci sarà il 78 enne Gilberto Muraro che dal 2014, dopo esser stato rettore del Bo (di cui è docente emerito di Scienza delle Finanze) e vicepresidente di Banca Antonveneta, è presidente di Cassa di Risparmio del Veneto. L’incarico di Muraro alla guida dell’istituto regionale di Intesa Sanpaolo, dovrebbe concludersi a primavera 2019. Ma è molto probabile che, ora di allora, la banca creata nel 2008 proprio con la nascita di Intesa Sanpaolo, non esisterà più. Nel nuovo piano industriale che Intesa presenterà il 6 febbraio, all’indomani della ratifica dei conti, dovrebbe essere contenuta anche l’incorporazione delle ultime sette banche territoriali; tra loro anche Cassa di Risparmio del Veneto di cui dovrebbero sparire le insegne.
Muraro per altro potrebbe approdare alla presidenza della Fondazione al posto di Finotti che dopo 15 anni alla guida (tre mandati consecutivi, dopo cinque da segretario generale della stessa Fondazione, dal 1997 al 2003) dovrebbe diventare presidente emerito. Tornando a Muraro, per l’ex rettore dell’Università di Padova c’è da superare l’ostacolo dell’articolo 10 del protocollo Acri-Mef (il documento di riforma delle Fondazioni siglato nel 2015 tra l’associazione delle stesse Fondazioni bancarie e il ministero dell’Economia che le controlla). Stabilisce che chi ha «ricoperto la carica di componente degli organi della società bancaria conferitaria non può assumere cariche negli organi della fondazione prima che siano trascorsi almeno dodici mesi dalla cessazione dell’incarico». Tradotto: chi sia stato nei cda di Intesa, di cui la Fondazione è azionista storico, non può ricoprire incarichi in Fondazione. Ma il problema è dato per superato, in quanto Muraro era in un organo non della capogruppo Intesa Sanpaolo, ma della controllata Cariveneto. Insomma, carte alla mano, l’ex rettore del Bo non sarebbe incompatibile né ineleggibile. Anche se l’ultima parola spetterà al consiglio generale.
Per il dopo Finotti, comunque, il nome di Muraro è in pole position. E una dopo l’altra, sembrano cadute le candidature del segretario generale Roberto Saro (fedelissimo del presidente uscente), dell’avvocato tributarista Francesco Moschetti, di Donato Nitti, già direttore della Clinica Chirurgica 1 dell’Azienda Ospedaliera di Padova, e di un altro ex rettore del Bo, Giuseppe Zaccaria.