Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Morti e feriti, squilla l’allarme lavoro «Troppo insicure le piccole imprese»
La prefettura riunisce categorie e sindacati dopo un mese nero: «Potenziate subito i controlli»
TREVISO «Piccole realtà artigianali e imprenditoriali nelle quali la sicurezza è difficile da gestire». È la realtà del mondo del lavoro nella Marca dove, dall’inizio del 2018, si è registrata una preoccupante escalation di infortuni mortali. Così preoccupante da indurre la Cgil a chiedere al prefetto Laura Lega la convocazione di un tavolo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che si è svolto ieri. E dal confronto tra le parti è emerso che a Treviso le imprese «sono spesso realtà troppo piccole. Aziende, specie di ridotta dimensione, che non risultano iscritte ad alcuna associazione datoriale e che per questo sono difficilmente “raggiungibili” dai programmi di prevenzione e formazione in materia di sicurezza sul lavoro».
Al tavolo hanno preso parte i sindacati Cgil, Cisl e Uil, lo Spisal (l’ispettorato dell’Usl), organizzazioni sanitarie e scolastiche, vigili del fuoco e molte associazioni di categoria quali Unindustria, Costruttori Edili, Confartigianato, Cna, Ascom, Confesercenti, Casartigiani, Confagricoltura, Confederazione agricoltori e Coldiretti. È stata analizzata la situazione in provincia e le conclusioni dell’analisi sono state che «il raggiungimento di più qualificati obiettivi esige anche il potenziamento delle risorse umane e strumentali da assegnare ai relativi uffici, nonché un maggiore coordinamento nella complessa materia».
Il prefetto Lega, alla luce delle morti degli scorsi giorni, ha richiamato la necessità, oltre che di una mappatura delle situazioni di maggiore rischio, anche di rafforzare l’azione di prevenzione e contrasto degli infortuni ed ha assicurato un costante monitoraggio del fenomeno e delle azioni pubbliche, anche attraverso una più frequente convocazione di tavoli di coordinamento.
Gennaio è stato un mese funestato dagli incidenti sul lavoro: il 24, alla Zanutta di Dosson di Casier, ha perso la vita Daniele Zamuner, 54enne ucciso dalla macchina rifilatrice sulla quale stava lavorando. Pochi giorni prima, il 17 gennaio e l’11 gennaio due feriti gravi, un operaio 27enne del mobilificio Villanova di Sernaglia della Battaglia e un lattoniere 45enne di Fregona ferito in cantiere. L’8 gennaio era spirato, dopo 15 giorni di agonia, Franco Zanellato, operaio 54enne della Supercar di Villorba, caduto da un’altezza di due metri. Ultima morte bianca, il 25 gennaio, quella di Leonardo Semenzato, 50enne di Arcade, che si sospetta vittima di un infortunio sul lavoro non denunciato. I funerali dell’uomo, che si sospetta caduto in un cantiere di Silea, si svolgeranno domani alle 15 nella chiesa di Arcade.