Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Dai liquami elettricità, carta e fertilizzanti: parte il depuratore «smart»
CARBONERA La fognatura nera si trasforma e da rifiuto diventa fertilizzante, carta e metano. Il nuovo depuratore di Ats (Alto Trevigiano Servizi) a Carbonera, realizzato con un investimento di oltre 9 milioni di euro di cui 7,5 provenienti da fondi europei, è il primo impianto al mondo che recupera il fosforo nelle condotte idriche perché possa essere reinvestito sul territorio sotto forma di energia e servizi.
Se, com’è nei progetti della società, lo stesso sistema venisse esteso ai 500 mila abitanti del bacino trevigiano, potrebbe portare a un risparmio per ogni cittadino di circa 10 euro in bolletta, ma complessivamente di 5 milioni di euro all’anno che sarebbero riversati su nuovi investimenti nel settore di depurazione e idrico.
È nei piani, ora si torna a caccia di finanziamenti.
Nelle tubature sotterranee c’è una potenziale miniera d’oro, secondo i vertici Ats: «Recuperiamo le materie prime dai fanghi che attualmente vengono trattati in depurazione e sparsi in agricoltura – spiega l’amministratore delegato Pierpaolo Florian -. Con questo progetto invece le stesse materie prime diventerebbero risorse, una forma di energia circolare. Quello che andiamo ad inaugurare è un impianto pilota replicabile su larga scala e, quando sarà a regime, produrrà un risparmio concreto gestendo con più efficienza la filiera. Il fosforo diventa concime, la cellulosa diventa carta e il metano prodotto sarà utilizzato per l’auto alimentazione».
Domani mattina la commissione europea sarà in visita a Carbonera: l’impianto è stato realizzato nell’ambito del progetto Horizon 2020 Smart Plant per l’innovazione tecnologica a cui partecipano 25 Paesi. Ats, società pubblica con 50 milioni di fatturato, ha 67 impianti nella Marca, dei quali 10 sono strategici: da oggi in questo numero c’è anche Carbonera, sul quale sono stati investiti 315 mila euro.
Per ridurre i costi fissi, Ats ha lanciato due mesi fa l’applicazione per smartphone: se tutti gli utenti utilizzassero internet e non più le bollette cartacee spedite a casa, il risparmio sarebbe di circa mezzo milione di euro all’anno.
A regime farà calare le bollette addebitate agli utenti