Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Boccata d’ossigeno in Provincia Da Roma sei milioni di euro

Sbloccata la trattativa sui trasferime­nti: era previsto l’arrivo di metà cifra Canoni idrici, restano fermi per carenza di progetti ben 15 milioni di euro

- Davide Piol

BELLUNO In arrivo sei milioni di euro da Roma. La Provincia di Belluno potrà contare su una boccata d’ossigeno per far fronte alle sue esigenze. All’inizio si era parlato di 3 milioni e 580.000 euro. L’Upi (Unione Province italiane) Veneto si era però opposta, chiedendo sette milioni. Ne arriverann­o sei.

«Soddisfatt­i del risultato — ha commentato il presidente di Palazzo Piloni, Roberto Padrin durante il Consiglio — Si tratta di fondi che arrivano da quel riparto di 317 milioni di euro che lo Stato ha destinato alle Province italiane. Ne abbiamo messi a bilancio solo tre perché ancora non eravamo sicuri di quanti ne sarebbero arrivati. Faremo variazioni ai conti. Sul piatto il governo ha messo anche 90 milioni per la viabilità da dividere sempre per le Province. Diventeran­no 220 milioni il prossimo anno. Finalmente si comincia a respirare».

L’unica nota stonata del bilancio, approvato ieri all’unanimità, sono 15 milioni di euro che la Provincia ha raccolto dai canoni idrici e che tiene fermi da anni. Motivo? Non ha le capacità per sfruttarli.

«Il problema è che l’ufficio non è abbastanza strutturat­o per portare avanti progetti, la struttura è troppo debole — ha spiegato Calogero Matteo Trinceri, consiglier­e provincial­e con delega al Bilancio e alle Risorse umane — L’idea è di fare un piano con la Regione per sfruttarli almeno per le opere anti-dissesto idrogeolog­ico. Quindici milioni di euro sono tanti. Non ha senso che rimangano lì fermi».

Ci sono i soldi, però mancano gli ingegneri che possano portare avanti i progetti. A Palazzo Piloni arriverann­o sei nuovi dipendenti e una decina di tirocinant­i per circa sei mesi. Purtroppo non riuscirann­o ad aiutare la Provincia a superare il deficit di risorse umano. Si tratterà di tre profili tecnici (ecologia, viabilità, edilizia scolastica) e due amministra­tivi (affari generali, controllo gestione, contabilit­à).

«La difesa del suolo non dipende da noi — ha continuato Trinceri — I tecnici hanno un contratto regionale. O alcuni di loro vengono qui o la Regione stessa deve fare assunzioni. I 15 milioni di euro sono vincolati agli spazi finanziari per poterli spendere e ai progetti di difesa del suolo da proporre».

La corsa all’autonomia rallenta a causa delle trattative Stato-Regione. «Ci aspettavam­o che lunedì uscisse qualcosa dall’incontro che hanno fatto — ha concluso Trinceri — Ma non hanno parlato di risorse. Elencati solo i punti con le varie funzioni da attribuire. Credo si dovrà aspettare il prossimo governo».

 Trinceri (Bilancio) Non riusciamo a usare quel fondo cassa per la carenza di personale tecnico

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Respira Il bilancio di Palazzo Piloni si ritrova risorse che erano in dubbio

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