Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Bankitalia parte civile? Assurdo»
VICENZA Lasciare che Banca d’Italia venga classificata come una vittima delle condotte criminose degli ex vertici della Popolare di Vicenza, «è come dire che la guardia incaricata di vigilare sul detenuto che scappa dalla porta, essendo essa stessa vittima del reato di evasione, merita di essere risarcita». È la similitudine usata dall’avvocato vicentino Michele Grigenti, che assiste uno dei moltissimi risparmiatori che si sono costituiti come parte civile nel procedimento di Vicenza a carico degli ex amministratori dell’istituto berico, in una memoria presentata al Gup Roberto Venditti, in cui chiede la revoca della costituzione di parte civile «per incompatibilità» della Banca d’Italia. Anche l’istituto di via Nazionale, infatti, è stato indicato come parte offesa dalla Procura di Vicenza e, all’avvio dell’udienza preliminare, laveva chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile. Se la Corte di Cassazione - argomenta il legale vicentino - con una sentenza di marzo 2011, «ha stabilito la responsabilità civile della Consob per omesso o carente esercizio dei poteri di vigilanza» sulle società quotate, anche la Banca d’Italia dovrebbe rispondere dei danni provocati agli azionisti per le stesse ragioni e anche per la mancata denuncia di Bpvi per ostacolo alla vigilanza. Altro che parte danneggiata. «La sua veste di parte civile nel presente procedimento penale – scrive Grigenti – è incompatibile con la sua posizione di vigilanza e di garanzia dei risparmiatori/investitori», ricordando anche che «non ha mai segnalato resistenze od ostacoli alle ispezioni» a Vicenza. Se proprio non la si può includere fra chi deve risarcire, conclude il legale, la si revochi almeno come parte civile. (g.f.)