Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Canova, passeggeri boom Per Treviso l’aeroporto vale 221 milioni di euro

Il peso dello scalo: oltre tre milioni di utenti e 4 mila posti di lavoro

- Silvia Madiotto

TREVISO Tre milioni e 11.201 passeggeri nel 2017, un valore economico di 221 milioni di euro che genera un’occupazion­e fra diretta e indotta di oltre 4 mila persone: il Canova, l’aeroporto di Treviso, batte il suo nuovo record e continua a crescere. I numeri sono stati forniti e analizzati da uno studio sul ruolo economico del Canova di Alessandro Minello, docente di Ca’ Foscari. «La ricchezza generata direttamen­te dall’aeroporto è di oltre 121 milioni, dei quali 58 di spesa turistica sul territorio – ha illustrato -. L’impatto sul lavoro corrispond­e a un’occupazion­e diretta, indiretta e indotta di quasi 4 mila persone». Gli arrivi nel 2017 sono stati di un milione e mezzo di passeggeri, dei quali però solo 542 mila diventati turisti a Treviso e provincia; il 30% inoltre non ha pernottato nella Marca e sono numeri da raddrizzar­e. Il valore del Canova è stato pesato anche nei sei mesi di chiusura per lavori di adeguament­o, nel 2011: «La perdita è stata di 10 mila arrivi turistici e 20 mila presenze, al netto di quei passeggeri temporanea­mente dirottati a Venezia, ma Tessera non può sostenere struttural­mente quei numeri».

Il presidente di AerTre Gianni Garatti, nella doppia versione di presidente del Consorzio di promozione turistica, plaude: «Questi elementi ci mostrano con grande chiarezza le positive ricadute economiche su tutto il territorio servito». Il 2017 in particolar­e è stato un anno di successo: «Più 10% di arrivi e più 9% di presenze turistiche – ha sottolinea­to il direttore del Consorzio Alessandro Martini – grazie anche all’adunata degli alpini e alla grande mostra di Goldin a Santa Caterina. L’aumento di turisti stranieri è cresciuto soprattutt­o lungo le tratte servite».

Il masterplan per lo sviluppo dello scalo è ancora fermo, in attesa della Via regionale che dovrebbe approvare sostanzios­i investimen­ti per il potenziame­nto dell’infrastrut­tura e del volume di traffico aereo; il ministero ha già evidenziat­o carenze nel progetto mentre Save prende tempo e attende i pareri dei tecnici. Le associazio­ni di categoria si sono con vigore spese in favore di questi interventi. Non sono dello stesso avviso le amministra­zioni comunali e i comitati, che vedono e sentono gli aerei passare sulle loro teste e chiedono tutele, ambientali e di salute. «Faccio fatica a capire il contesto in cui si sviluppano le contestazi­oni, siamo sempre stati impegnati nella sostenibil­ità del progetto perché ogni cosa sia fatta bene per tutti – ha commentato l’Ad Save Monica Scarpa -. Siamo già intervenut­i limitando numero di movimenti e introducen­do la chiusura alle 22 per ridurre l’impatto acustico notturno».

I voli annui sforano da tempo la soglia stabilita dal ministero di 16.300, ma Save corregge la stima: in base all’impronta acustica, elemento fondamenta­le della valutazion­e, il Canova sarebbe in regola. Per Ryanair Treviso è un nodo strategico da vent’anni: «L’aeroporto è molto funzionale per le nostre esigenze – ha precisato il manager Jack F. Alborante - e anche Treviso ha beneficiat­o del rapporto costruito in questa lunga collaboraz­ione».

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