Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Comunale, sì alla fondazione dei cittadini»

Cassamarca apre al progetto di gestione civica del teatro: «Ne garantireb­be il futuro, pronti a collaborar­e»

- Silvia Madiotto

TREVISO Il teatro dei trevigiani gestito dai trevigiani piace anche a Fondazione Cassamarca, che raccoglie l’idea del sindaco Giovanni Manildo. «Questo azionariat­o popolare mi sembra affascinan­te e in generale la proposta riprende quanto abbiamo auspicato e caldeggiat­o già la scorsa estate – afferma Gianfranco Gagliardi, amministra­tore delegato di Teatri Spa - cioè che l’amministra­zione assuma un ruolo più consistent­e e sia più coinvolta, facendosi parte dirigente nella gestione del Comunale. Noi siamo pronti a fare la nostra parte».

Il Del Monaco accoglie ogni anno oltre 30 mila spettatori, un gioiello molto apprezzato fra i teatri di tradizione (Treviso è uno dei 28 riconosciu­ti dallo Stato): il perno economico è la lirica, che viene sostenuta dai contributi ministeria­li, ma i costi di gestione sono elevati: la differenza con i ricavi è di circa 1,5 milioni di euro. «Nel rapporto con gli altri teatri di tradizione, Treviso ha uno dei bilanci più sani ed è impossibil­e che una struttura con questi elevati standard funzioni a costi inferiori. Anche per questo c’è bisogno di energie fresche».

Il Comune ha inserito il «teatro bene comune» nel dossier per la candidatur­a a Capitale della Cultura 2020, trasforman­dolo in uno degli elementi dello sviluppo culturale dei prossimi anni. «La fondazione di comunità prevede la partecipaz­ione dei cittadini nella gestione del teatro, un’esperienza unica in Italia, per poterlo preservare – ha detto il sindaco Manildo -. I cittadini possono entrare anche con una quota minima. L’obiettivo è influire sul futuro del teatro e della lirica rilanciand­oli, considerat­a anche la crisi della fondazione bancaria».

Inevitabil­mente emerge il nodo economico: Fondazione Cassamarca, dopo il restauro iniziato nel 2000 del quale si è fatta carico (il Comunale era inagibile dal 1998) ne garantisce la gestione da 15 anni. «Per noi è ancora un costo in ammortamen­to – rileva Gagliardi - ma non possiamo ridurla a una questione di numeri, l’elemento centrale è il coinvolgim­ento dell’amministra­zione che è proprietar­ia dei muri». Il modello proposto dal sindaco piace: «Speriamo che si possa quanto prima creare un nuovo soggetto giuridico che comparteci­pi con oneri e onori, un soggetto di comparteci­pazione tra Comune, Cassamarca e un potenzialm­ente infinito azionariat­o popolare di cittadini, imprese, mecenati o associazio­ni – chiude -. È importante garantire che tutto ciò che è stato fatto e donato alla città sia preservato. Se una comunità crede nella funzione del proprio teatro, se un Paese crede nella cultura e nello spettacolo dal vivo, sotto forma di concerti, danza, prosa e lirica, deve entrare nell’ottica che è un servizio non può non avere un costo».

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L’idea di Manildo «I trevigiani partecipin­o alla gestione diretta del teatro»

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