Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Comunale, sì alla fondazione dei cittadini»
Cassamarca apre al progetto di gestione civica del teatro: «Ne garantirebbe il futuro, pronti a collaborare»
TREVISO Il teatro dei trevigiani gestito dai trevigiani piace anche a Fondazione Cassamarca, che raccoglie l’idea del sindaco Giovanni Manildo. «Questo azionariato popolare mi sembra affascinante e in generale la proposta riprende quanto abbiamo auspicato e caldeggiato già la scorsa estate – afferma Gianfranco Gagliardi, amministratore delegato di Teatri Spa - cioè che l’amministrazione assuma un ruolo più consistente e sia più coinvolta, facendosi parte dirigente nella gestione del Comunale. Noi siamo pronti a fare la nostra parte».
Il Del Monaco accoglie ogni anno oltre 30 mila spettatori, un gioiello molto apprezzato fra i teatri di tradizione (Treviso è uno dei 28 riconosciuti dallo Stato): il perno economico è la lirica, che viene sostenuta dai contributi ministeriali, ma i costi di gestione sono elevati: la differenza con i ricavi è di circa 1,5 milioni di euro. «Nel rapporto con gli altri teatri di tradizione, Treviso ha uno dei bilanci più sani ed è impossibile che una struttura con questi elevati standard funzioni a costi inferiori. Anche per questo c’è bisogno di energie fresche».
Il Comune ha inserito il «teatro bene comune» nel dossier per la candidatura a Capitale della Cultura 2020, trasformandolo in uno degli elementi dello sviluppo culturale dei prossimi anni. «La fondazione di comunità prevede la partecipazione dei cittadini nella gestione del teatro, un’esperienza unica in Italia, per poterlo preservare – ha detto il sindaco Manildo -. I cittadini possono entrare anche con una quota minima. L’obiettivo è influire sul futuro del teatro e della lirica rilanciandoli, considerata anche la crisi della fondazione bancaria».
Inevitabilmente emerge il nodo economico: Fondazione Cassamarca, dopo il restauro iniziato nel 2000 del quale si è fatta carico (il Comunale era inagibile dal 1998) ne garantisce la gestione da 15 anni. «Per noi è ancora un costo in ammortamento – rileva Gagliardi - ma non possiamo ridurla a una questione di numeri, l’elemento centrale è il coinvolgimento dell’amministrazione che è proprietaria dei muri». Il modello proposto dal sindaco piace: «Speriamo che si possa quanto prima creare un nuovo soggetto giuridico che compartecipi con oneri e onori, un soggetto di compartecipazione tra Comune, Cassamarca e un potenzialmente infinito azionariato popolare di cittadini, imprese, mecenati o associazioni – chiude -. È importante garantire che tutto ciò che è stato fatto e donato alla città sia preservato. Se una comunità crede nella funzione del proprio teatro, se un Paese crede nella cultura e nello spettacolo dal vivo, sotto forma di concerti, danza, prosa e lirica, deve entrare nell’ottica che è un servizio non può non avere un costo».