Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Due dj bassanesi nel sound di Jovanotti
Dal lavoro nel magazzino Diesel all’incontro con Kanye West . I bassanesi King P e Ali Selecta: «Lorenzo ci chiamò per aprire i concerti negli stadi del 2013 poi abbiamo scritto due brani dell’ultimo album. Cercava un suono originale»
Domani a Milano inizierà il «Lorenzo Live Tour 2018», 53 serate in tutt’Italia, che farà tappa in Veneto per sei date all’Arena di Verona (15, 16, 18, 19, 21 e 22 maggio) e una all’Arena Spettacoli della Fiera di Padova (12 giugno). Dietro al sound di questa tournée ci sono anche due dj di Bassano del Grappa, i producer Ackeejuice Rockers che hanno firmato due brani nel disco, doppio platino, «Oh, vita!» di Jovanotti. Si chiamano King P (38 anni) e Ali Selecta (36 anni).
Come inizia una collaborazione con Jovanotti?
«Lorenzo nel 2013 stava facendo una ricerca su artisti emergenti italiani. Benny Benassi gli ha suggerito il nostro nome così Lorenzo ci ha chiamati per aprire dei concerti del “Backup Tour - Lorenzo negli stadi 2013”. Da lì è nato un rapporto più concreto, bastato sulla stima reciproca. Ci siamo scambiati informazioni musicali poi ci chiesto di collaborare al suo album».
Che cosa vi ha chiesto esattamente per «Oh, vita!»? «Ci ha chiesto di rendere l’album più fresco e internazionale possibile».
Su quanti brani avete lavorato nell’album?
«Il nuovo singolo Le Canzoni e Sbam!, che è il pezzo più marcatamente Ackeejuice Rockers perché fonde tanti generi e sonorità diverse, dall’elettronica ai suoni giamaicani. È quello che ci si può aspettare vedendoci live».
Che cosa rende il vostro sound così originale?
«Facciamo una cosa difficile da trovare in Italia, fondiamo assieme tanti generi diversi che partono dalla dancehall ai suoni giamaicani, dai ritmi etnici all’industrial di Londra e degli States».
Tornando a «Oh, vita!»,
come avete lavorato con Jovanotti? Sbam!
«Per gli abbiamo passato un beat già costruito su cui ha scritto il testo. Nell’album è rimasta tale e quale. Per Le canzoni aveva già il testo scritto e noi gli abbiamo fatto sentire una cosa su cui stavamo lavorando». Sarete in tour con lui?
«Ci ha chiamati a Rimini per le prove generali perché voleva avere il nostro parere sugli arrangiamenti live dei
pezzi a cui abbiamo lavorato.
Non saremo con lui in tournée perché questi concerti non ammettono aperture».
Gli Ackeejuice Rockers come sono nati?
«Ci conosciamo vent’anni, lavoravamo assieme in un magazzino di Diesel. Entrambi mettevamo dischi nei locali. Assieme abbiamo lavorato prima solo come dj, poi abbiamo sentito la necessità di fare musica nostra diventando producer».
Come si passa da piccoli locali a lavorare con un gigante come Kanye West?
«Nel 2012 abbiamo saputo che Kanye West sarebbe venuto in Diesel. In qualche modo siamo riusciti a fargli avere un nostro cd e dopo sette ore c’era già arrivata una mail del management che ci diceva di andare a Parigi dove stava registrando “Yeezus”. Siamo stati lì un mese, ci siamo trovati davanti al team che stava lavorando con lui, Travis Scott l’abbiamo riconosciuto, i Daft Punk invece no, perché erano senza le maschere».