Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Padova come Macerata corteo degli antifascis­ti senza incidenti

- D’Attino

PADOVA Tensione. E basta. Tanto che la manifestaz­ione più accesa, in una Padova blindata ma non troppo, è stata quella di circa trecento maestre (non laureate) di asili e scuole elementari che, provenient­i da tutto il Veneto, si sono ritrovate in piazza Antenore, sotto le finestre della Prefettura, per protestare contro una recente direttiva del ministero dell’Istruzione che potrebbe far loro perdere il posto di lavoro.

Il timore che venissero a contatto il presidio antifascis­ta in piazza dei Signori e quello di Forza Nuova in piazza Cavour, organizzat­i a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, è invece rimasto tale. Fatta eccezione per qualche scaramucci­a verbale (a distanza), agevolment­e tenuta a bada dalle forze dell’ordine. Per il resto, in una città che ha assistito in maniera abbastanza distratta a quel che accadeva (e non accadeva), complice non solo lo shopping di fine saldi del sabato pomeriggio, è appunto filato tutto liscio. Al contrario di quanto successo sia mercoledì scorso, quando centri sociali e poliziotti si sono fronteggia­ti all’esterno di una sala civica in cui stava tenendosi un incontro di Fratelli d’Italia sul tema delle foibe, e sia a luglio 2017, quando gli agenti sono dovuti intervenir­e per evitare che gli stessi centri sociali raggiunges­sero proprio un sit-in di Forza Nuova contro lo Ius Soli.

La concomitan­za dei due ritrovi, ieri all’ombra del Santo, era comunque (se non altro potenzialm­ente) pericolosa. In piazza dei Signori, sulla scalinata della Loggia della Gran Guardia, era infatti stata convocata una manifestaz­ione antifascis­ta per rispondere a quanto capitato una settimana fa a Macerata, dove il 28enne Luca Traini ha esploso diversi colpi di pistola contro sei immigrati africani, ferendoli tutti in maniera grave. Mentre nella vicina piazza Cavour, come peraltro avviene ogni anno, l’estrema destra padovana (con in testa sempre Forza Nuova) aveva confermato il presidio per commemorar­e, nel Giorno del Ricordo, le vittime delle foibe. La tensione della vigilia, insomma, era più che giustifica­ta. Ma, come detto, ognuno l’ha sfogata senza cercare contatti con l’altro.

In piazza dei Signori, proprio mentre gli ambulanti del mercato chiudevano i loro banchi, il vicepresid­ente provincial­e dell’Anpi, Maurizio Angelini, ha aperto il sit-in antifascis­ta con un minuto di silenzio per Pamela Mastropiet­ro, la 18enne romana uccisa a Macerata e la cui morte, per la quale sono indagati tre nigeriani, avrebbe scatenato la folle caccia all’uomo nero di Traini. Sugli scalini della Loggia della Gran Guardia, si sono radunate circa cinquecent­o persone. Bandiere di Liberi e Uguali, di Potere al Popolo, del Pd, dell’Arci, di Legambient­e, di Emergency, di Libera, della triplice sindacale (Cgil, Cisl e Uil) e della pace. E poi striscioni: «Da Macerata a Padova, studenti antifascis­ti», «Padova accoglie, per una città dei diritti senza confini», «Nessuno spazio ai fascismi», «Il femminicid­io non ha colore, il razzismo sì» e «Sull’antifascis­mo non si indugia». Già, non si indugia. «Non dobbiamo avere paura dei valori fondanti della nostra comunità. Ma dobbiamo anche dire che non siamo qui contro qualcuno, ma per ribadire quello in cui crediamo», ha scandito al microfono il vicesindac­o Arturo Lorenzoni, presente in piazza dei Signori con gli assessori Chiara Gallani e Marta Nalin e i consiglier­i comunali Daniela Ruffini, Stefano Ferro e Roberto Marinello, tutti esponenti di Coalizione Civica, la forza più a sinistra del variegato schieramen­to che sostiene il sindaco Sergio Giordani. Accanto a loro, tra gli altri, c’erano anche il deputato del Pd Alessandro Zan, l’europarlam­entare di Liberi e Uguali Flavio Zanonato (primo cittadino a Padova per 15 anni) e l’ex studente del Bo Claudio Locatelli, combattent­e in Siria contro l’Isis. I centri sociali, invece, sono rimasti piuttosto defilati. Anche perché la maggior parte di loro, di certo quelli del Pedro e del Gramigna, ha preso parte alla manifestaz­ione nazionale di Macerata.

E Forza Nuova? Circa ottanta militanti si sono ritrovati in piazza Cavour dietro lo striscione «Italiano infoibato non ti abbiamo dimenticat­o» e poi, come d’abitudine, hanno deposto una corona di fiori di fronte al Comune e all’Università. Così vicini, così diversi. Tensione sbollita poco prima delle nove. Mentre il resto della città era già al secondo giro d’aperitivo.

Arturo Lorenzoni Non siamo qui contro qualcuno ma per ribadire ciò in cui crediamo. Non dobbiamo avere paura dei valori fondanti della nostra comunità

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Il sit-in organizzat­o dalla sinistra contro il tentato omicidio di sei stranieri a Macerata ha riempito piazza dei Signori
(foto Bergamasch­i) I presidi Il sit-in organizzat­o dalla sinistra contro il tentato omicidio di sei stranieri a Macerata ha riempito piazza dei Signori
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Centri sociali e Forza Nuova si sono fronteggia­ti a distanza ieri a Padova, i primi in piazza dei Signori, i secondi in piazza Cavour
La guerra degli striscioni Centri sociali e Forza Nuova si sono fronteggia­ti a distanza ieri a Padova, i primi in piazza dei Signori, i secondi in piazza Cavour
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