Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Facciamola finita insieme» La moglie rifiuta, lui si dà fuoco
Tragedia della depressione a Vicenza, vittima un ottantenne
VICENZA «Perché non la facciamo finita?». La moglie rifiuta pensando che per il marito, da tempo depresso, sia solo un momento di sconforto particolarmente intenso, ma passeggero. Invece, dopo che lei si è addormentata, lui prende la macchina ed esce, va in un campo e cosparge di benzina sé e l’auto per poi dar fuoco a tutto. La tragedia è avvenuta ieri mattina in via Ponte Quarello, nella periferia sud-ovest di Vicenza. Un pensionato di 79 anni si è tolto la vita così: i vigili del fuoco hanno notato il corpo, già carbonizzato, mentre spegnevano le fiamme del veicolo.
Secondo la ricostruzione della squadra mobile della polizia di Vicenza non ci sono dubbi, si è trattato di suicidio. La modalità scelta dal 79enne per togliersi la vita, però, dà la misura di quanto profonda fosse la sua disperazione. Il pensionato risiedeva con la moglie non molto lontano dal punto dove è avvenuto l’incendio, i due hanno un figlio. L’uomo soffriva da tempo di depressione, dovuta anche a condizioni di salute peggiorate in tempi recenti dopo un incidente in bicicletta. Ieri notte ad un certo punto ha svegliato la moglie, chiedendole di farla finita insieme. La donna, sconvolta, ha cercato di tranquillizzarlo, di rasserenarlo: poi sono tornati a dormire. Purtroppo però l’anziano non aveva abbandonato il suo proposito. Secondo i riscontri delle forze dell’ordine l’uomo alle 6 del mattino è sceso, in tuta, in garage: lì sarebbe salito sulla sua Volkswagen Polo per andarsene senza avvertire. La moglie, quando si è svegliata, non l’ha trovato e ha temuto il peggio: preoccupata ha chiamato il figlio, che vive sempre a Vicenza, chiedendogli di cercarlo. I due hanno chiamato anche la polizia. Nel frattempo, poco dopo le 7, nella campagna di via Ponte Quarello - piccola frazione stretta fra la città e la tangenziale sud - un residente aveva notato a una ventina di metri da casa un’auto bruciare. I pompieri sono arrivati quasi subito e hanno ridotto le fiamme che già avvolgevano la Polo, trovando al posto di guida una salma carbonizzata.
Immediatamente è stato richiesto l’intervento della questura e allertato il pubblico ministero Gianni Pipeschi. Il sostituto procuratore ha inviato lì anche il medico legale. Gli accertamenti congiunti di polizia, medico e Niat (nucleo investigativo antincendio territoriale dei pompieri) hanno permesso agli inquirenti di escludere del tutto un intervento esterno. Non si è trattato di omicidio: il corpo non aveva segni compatibili con lesioni mortali o ferite da arma da fuoco e le fiamme si sono sprigionate dall’interno del veicolo verso l’esterno. I tecnici dei vigili del fuoco hanno inoltre stabilito, analizzando la Polo, che l’incendio non poteva essere partito dal motore, non si era trattato di un corto circuito. Con ogni probabilità l’anziano ha usato una tanica di benzina per appiccare l’incendio. Forse l’aveva riempita in un distributore appena uscito di casa.