Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Cocktail bar costretto a chiudere alle 23: «Accaniment­o dei vicini»

- Silvia Madiotto

TREVISO La notifica della polizia locale è arrivata venerdì quando già la serata al Drop Cocktail Bar era cominciata: chiusura anticipata alle 23 invece che alle 2, ogni sera per un mese, per le proteste dei vicini infastidit­i dal vociare dei clienti. «Per me equivale a non aprire nemmeno – spiega il titolare Giuseppe Cannizzo -, noi lavoriamo soprattutt­o dopo cena. A questo punto però comincerem­o prima, per puntare sugli aperitivi, ma questo non diventerà un bar da brioche, cappuccino e tramezzini, non lo voglio snaturare». Tiene duro il giovane imprendito­re che a marzo dello scorso anno ha aperto il suo locale in via Campana. Da qualche mese però la «guerra» con gli inquilini dei palazzi vicini è diventata sempre più intensa. Ma non è un caso isolato e in centro storico questo tipo di segnalazio­ni sono all’ordine del giorno. Il Club 27 di piazza San Vito ha traslocato meno di un mese fa, al termine di pesanti polemiche con i residenti dei piani superiori, spostandos­i a Castelfran­co. Anni fa aveva chiuso Gigi, sotto il portico dei Buranelli, il primo a subire le pressioni degli inquilini. Problemi simili li aveva avuti il Caffè Due Piani, in piazzetta Dolfin, ora chiuso. Il Tocai, ai tempi della gestione storica, aveva dovuto lottare a lungo. «Ho lavorato in molte città e mai mi era capitato qualcosa di simile – continua Cannizzo –. Sta diventando opprimente, con i vicini il rapporto è sempre stato conflittua­le ma nessuno ha mai voluto parlarne con me, hanno sempre mandato solo i vigili. Non ci sono mai stati schiamazzi, liti o problemi di ordine pubblico.

È una clientela educata, ci sono molti giovani e non solo. La città va vissuta. Non c’è dubbio che il sonno e il riposo dei residenti vadano tutelati, ma quando la polizia esce alle 21, e in un paio di casi in quel momento non c’erano nemmeno clienti ma solo io e la mia barista, vuol dire che c’è accaniment­o. Non si può pretendere che la sera non voli

 Contestano schiamazzi inesistent­i: voglio lavorare e pagare i dipendenti

una mosca a Treviso». A chiudere il Drop non ci pensa nemmeno: «Questo è il mio sogno. Voglio rimanere a Treviso, è una bella città e ho molti amici, ma devo poter lavorare per pagare i collaborat­ori e l’affitto, non voglio lottare contro i mulini a vento».

In città il regolament­o antirumore consente ai locali aperti in orario notturno di accogliere i clienti fino alle due ma, dalla mezzanotte, la musica va spenta.

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Un mese di restrizion­i Giuseppe Cannizzo al Drop, il cocktail bar finito nel mirino del vicinato

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