Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Minorenni alla fiera della caccia, scoppia la polemica
Il sindaco di Vicenza attacca gli organizzatori. Ma il divieto c’è già
VICENZA Un fucile lucente, di quelli che si desiderano da bimbi, tra le mani, negli occhi lo sguardo acceso di chi vorrebbe tanto portare a casa quel giocattolo nuovo. Non sono passate inosservate le immagini dei molti bambini, o poco più che adolescenti, che imbracciavano le armi (scariche) all’Hit Show di Vicenza, il salone della caccia, tiro sportivo, sicurezza e cinofilia venatoria che ha chiuso i battenti ieri e al quale hanno partecipato, come visitatori paganti (e non ospiti invitati) i candidati alle politiche Antonio De Poli, Roberto Calderoli e Matteo Salvini. In un momento in cui il dibattito sulla legittima difesa tiene banco in campagna elettorale, rinfocolato dai fatti di Macerata e di Napoli dove un gioielliere ha sparato e ucciso un rapinatore, la polemica era scontata. È appropriato che ragazzini vengano introdotti così presto al mondo dei fucili?
Ad aprire le danze è stato il sindaco di Vicenza, Achille Variati, che ieri, dalle pagine di Repubblica ha attaccato gli organizzatori dell’esposizione. «Io e il sindaco di Rimini Andrea Gnassi - aveva tuonato - eravamo stati chiari. Ai bambini si doveva impedire il contatto con le armi. I nostri due Comuni sono gli azionisti di maggioranza dell’ente fiera. È una società privata che giustamente persegue obiettivi industriali, ma essendo retta da capitale pubblico non può ignorare alcuni valori». A onor di cronaca, il divieto per i minorenni di toccare le armi era uno dei punti del regolamento dell’Hit Show, affisso in bella vista e consegnato agli espositori. «I minori non possono accedere agli spazi espositivi se non accompagnati da un adulto responsabile - si leggeva nei grandi cartelli rossi disseminati nelle varie sale dell’esposizione -. È espressamente vietato ai minori di maneggiare armi e munizioni esposte. Gli accompagnatori dei minori si rendono personalmente responsabili della vigilanza sugli stessi». Come dire: il divieto c’è, se poi un padre prende in mano un fucile e lo passa al pargolo, la responsabilità è sua.
«La vigilanza avrebbe dovuto fare in modo che i divieti venissero rispettati», rincara la dose Variati. Un attacco che però la Fiera spedisce al mittente, sottolineando anche come a Vicenza si applichino le stesse regole, se non più restrittive, di altre esposizioni gemelle. All’Exporiva di Riva del Garda (Tn), i bambini fino a 11 anni possono entrare gratis. E la situazione non cambia dando un’occhiata alle fiere europee. Se a Salisburgo (Austria), i ragazzi entrano gratuitamente sino ai 14 anni, un anno in meno rispetto al British Shooting Show, a Dortmund, in Germania, vi sono tariffe agevolate per le scuole e i gruppi di studenti.
Guardare nel cortile dei vicini, comunque, non basta per far abbassare i toni. «Abbiamo chiesto di intensificare i controlli - precisa ancora Variati - e per le prossime edizioni chiederemo di vietare del tutto l’ingresso ai minori di 16 anni». Non fa tardare una risposta Sergio Berlato, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, anche lui uno delle decine di migliaia di visitatori. «Variati dovrebbe pensare più alla sicurezza della città di Vicenza, soprattutto in aree particolarmente degradate, invece di lanciare allarmi su pericoli inesistenti. Il sindaco dovrebbe portare rispetto ai legali possessori di armi - attacca Berlato - perché sono persone ritenute affidabili dalle autorità e dalla fedina penale perfettamente pulita».
Il sindaco Chiederò di vietare l’ingresso agli under 16 e di aumentare i controlli
Le regole È vietato ai minori di maneggiare le armi. Genitori responsabili