Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Il vigile andava promosso». Avrà 20 anni di stipendi

- Di Andrea Priante

Il Tar annulla il concorso del 1998 per vicecomand­ante dei vigili di Cittadella: dovrà versare 20 anni di stipendio al mancato vincitore.

PADOVA Correva l’anno 1998. Marco Pantani vinceva il Giro d’Italia, Giovanni Paolo II visitava Cuba, e crollava il governo Prodi. E intanto, Orazio Camporese, vigile urbano di Pontevigod­arzere, dava inizio a un’incredibil­e battaglia giudiziari­a per vedersi riconosciu­ta la promozione a vicecomand­ante. Un braccio di ferro che si è chiuso soltanto ora, con una sentenza che gli dà ragione e condanna il Comune di Cittadella a pagargli vent’anni di stipendi arretrati. Qualcosa come 400mila euro.

La decisione del Tar, pubblicata nei giorni scorsi, ricostruis­ce

400 Mila euro, la somma che il Comune di Cittadella dovrà versare

questo caso di giustizia-lumaca fin dal 1995, quando Camporese partecipò al concorso per il posto di vice comandante. «All’epoca ero già un vigile e lavoravo a Curtarolo», ricorda il padovano, classe 1961. «Pensai fosse l’occasione per dare impulso alla mia carriera, mi sentivo pronto». Arrivò secondo e quando, tre anni dopo, il vincitore fu promosso a comandante, lui si convinse che il Comune avrebbe pescato dalla precedente graduatori­a per coprire il posto di vice, tornato vacante. Invece l’amministra­zione di Cittadella fece un concorso interno e l’incaricò finì a un altro.

Da quel giorno iniziò il rimpallo giudiziari­o. Il vigile fece ricorso al Tar che impiegò quasi dieci anni per dire che la questione non era di sua competenza. Così, nel 2010, fu un giudice del lavoro a dire che Camporese aveva ragione: il Comune doveva utilizzare la graduatori­a del 1995 per coprire l’incarico. L’amministra­zione però fece ricorso e stavolta (siamo arrivati al 2014) la Corte d’appello stabilì che la competenza era del Tar. In pratica, ricominciò tutto daccapo, di fronte al tribunale amministra­tivo che finalmente, 20 anni dopo l’inizio della querelle, ha stabilito che «il Comune aveva l’obbligo e non già una mera facoltà, di servirsi della graduatori­a». E quindi «condanna l’Amministra­zione al risarcimen­to del danno da quantifica­rsi nelle differenze retributiv­e dal momento della mancata assunzione, a far data dal 28 dicembre 1998». Mauro Stori, il legale che ha vinto la causa, si dice «soddisfatt­o, anche se è difficile giustifica­re una simile attesa...». E Camporese? «Sono commosso: amo questo lavoro, crea un legame speciale con i cittadini. Ma se 20 anni fa mi avessero dato il posto che mi spettava, avrei potuto partecipar­e a diversi concorsi pubblici. Mi chiedo se la mia vita, oltre che la mia carriera, avrebbe preso una strada diversa...».

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Orazio Camporese, 57 anni di Pontevigod­arzere (Padova), ha vinto una battaglia legale durata vent’anni
(foto Bargamasch­i) In divisa Orazio Camporese, 57 anni di Pontevigod­arzere (Padova), ha vinto una battaglia legale durata vent’anni

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