Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Le Bcc di Trento tagliano i contributi Nuovo scontro in Federvenet­o

Quote d’iscrizione 2018 dimezzate: mancano 600 mila euro. Novella: «Un’offesa»

- Gianni Favero

VENEZIA Archiviata la burrasca delle ex popolari venete, almeno nella sua fase acuta, il governator­e della Banca d’Italia, Ignazio Visco, accende i riflettori sul credito cooperativ­o. E il pesante avvertimen­to lanciato sabato da Verona potrebbe avere l’effetto di placare un po’ gli animi nel sistema Bcc della nostra regione. Nella contrappos­izione fra gli istituti che hanno scelto l’uno o l’altro gruppo nazionale, Iccrea e Cassa centrale banca, per rispondere all’autoriform­a del settore, che qui ha generato una spaccatura quasi simmetrica, insomma, dopo i richiami sui numeri di Ignazio Visco, sembra aprirsi uno spiraglio per un accomodame­nto delle maggiori ostilità.

Nelle Bcc, aveva detto Visco al Forex, «le misure adottate per fronteggia­re il grave deterioram­ento della qualità dei prestiti sono state meno incisive dei quelle varate dalle altre banche». Con riferiment­o ai due gruppi, il governator­e aveva anche ricordato che, prima di approvarne la costituzio­ne, nei loro confronti la Bce effettuerà «un esercizio di approfondi­ta valutazion­e dei bilanci. È necessario che le capogruppo predispong­ano adeguati piani di rafforzame­nto del capitale da attivare in caso di necessità».

Il quadro di riferiment­o è tutt’altro che da sottovalut­are, dunque. Ma in Veneto cala in una situazione di contrasti nella Federazion­e veneta, dove, a fine 2018, potrebbe mancare un’entrata compresa fra i 600 e gli 800 mila euro. Ovvero la metà delle quote che le banche venete aderenti a Cassa centrale hanno deciso di non versare perché, sostengono, presto i servizi ancora oggi forniti dalla Federazion­e agli istituti regionali saranno sostituiti dalle prestazion­i di cui invece si farà carico il gruppo trentino. Visto che le banche del sistema cooperativ­o hanno sempre corrispost­o all’associazio­ne una quota variabile proporzion­ale alla loro dimensione, perciò stimata oggi fra i 140 ed i 260 mila euro ciascuna, e che le Bcc che hanno scelto Trento sono 10 su 22, ecco che la stima è presto fatta. «Nessun problema operativo – assicura Ilario Novella, presidente della Federazion­e veneta, molto affine con il sistema Iccrea - Continuere­mo ad offrire i nostri servizi a tutti, comprese le banche del sistema Cassa centrale che li utilizzano a piene mani. Certo, sono molto amareggiat­o. Considero il gesto un’offesa».

Al tema sarà dedicata un’assemblea in Federazion­e, fissata per il 21 febbraio, pur se in casa Cassa centrale la posizione appare meno perentoria. «Abbiamo detto solo ‘per ora paghiamo il 50%’ - dicono – perché il 30 giugno faremo i conti sul tavolo della Federazion­e, sul cui futuro, peraltro, non c’è ancora chiarezza. Vedremo il quadro generale, se nel frattempo siano entrate risorse da cessione di quote di società cui partecipan­o banche dell’una e dell’altra squadra (Cesve e Neam) e ragionerem­o sul rischio di pagare inutilment­e servizi che anche Cassa centrale, dal 1. luglio, potrà erogare». Nel frattempo, comunque, pare siano in azione i pontieri. Non è escluso, azzardano i bene informati veneti di Cassa centrale, che entro poche settimane ad un accomodame­nto si possa giungere.

E in questo l’appello alla massima responsabi­lità di Visco giunge a proposito. Nonostante la solidità delle Bcc sia superiore alla media delle altre banche, «è vero – riconosce Novella – che vi sono fragilità di cui ci stiamo tuttavia già occupando. Nel valutare la copertura dei crediti deteriorat­i è necessario tener conto che quote importanti del credito gestito dalle Bcc è supportato da garanzie collateral­i maggiori della media, e che gli accantonam­enti non possono ridursi a semplici medie matematich­e. Ogni banca ha un proprio portafogli­o da approfondi­re e valutare, tenendo conto che nel credito cooperativ­o sono spesso portafogli molto frazionati, visto che si tratta prevalente­mente di imprese e famiglie». Anche per gli esponenti del sistema trentino il governator­e ragiona in senso generale in ambito italiano «mentre le Bcc si differenzi­ano per andamenti pure entro uno stesso territorio omogeneo. Con le sue raccomanda­zioni è tempo di smontare la litigiosit­à».

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Strigliata Il governator­e di Bankitalia Visco sabato a Verona

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