Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Ululati all’attaccante dalla pelle nera «Razzisti? Non so, è così da due anni»

Ultras del Treviso contro Gnago del Mansuè: ma è per un gol da ex...

- Renato Piva

TREVISO «Beh, con il Treviso è sempre una rottura di co...». Una manciata di «Uuuhh», forse «Buuhh». Trenta secondi in mezzo a collane di insulti vari che, dice lui per primo, sono il campionari­o che i tifosi, i più accesi, gli ultras, quando ci sono, squadernan­o a domeniche alterne da spalti di campi e stadietti del calcio minore. É razzismo? Yves Roland Gnago, la «perla ivoriana», attaccante del Porto Mansué, dal lunedì al sabato montatore di bagni per una ditta sponsor del club al secondo posto del girone D di Promozione, non lo sa. Oppure, possibile pure questo, è assuefatto: adattament­o al clima. «Non saprei. Sinceramen­te, non mi metto al posto degli altri...».

Domenica, a Mansué, il Porto incontrava il Treviso: seconda contro terza, seicento persone ad accalcare l’unica tribuna, tifosi dell’una e dell’altra maglia vicini, mescolati, a parte un nucleo più acceso di quelli del capoluogo. Finisce che vince la squadra della provincia... «Gnago è corso a festeggiar­e la vittoria coi compagni. Non ha fatto gesti, non ha provocato - racconta Ermanno Amadio, direttore sportivo dei padroni di casa -. Gli hanno urlato contro, qualche secondo di “buuhh” ma

non è successo nulla di così grave. Razzismo? Quattro anni fa, con la maglia dell’Istrana, Yves ha segnato il gol dell’ex ed ha esultato sotto la curva. Era un ragazzo, non gliel’hanno perdonata.

Me lo ha detto lui». Il diesse ricorda: il suo attaccante «in settimana era teso, e si vedeva anche in campo. A fine partita una ventina di tifosi del Treviso lo ha aspettato fuori dallo stadio. L’abbiamo fatto uscire da un secondo ingresso ed è finità lì. Dopo quaranta minuti se n’erano andati tutti. La cronaca dei fatti è stata forzata».

Ancora Yves Gnago: «A fine partita ho festeggiat­o per la vittoria. Penso che sia giusto, no? Nessun gesto ai tifosi, no». Ma i «buuhh» li hai sentiti? Ti sei sentito insultato per via della pelle? «Quando la palla esce, se il gioco si ferma, senti della roba un po’ strana. A volte ci pensi, ma va così da due anni...». Lo strano, dice, è fare la doccia e dover rientrare perché ti aspettano fuori. Solo questo rende «speciale» la domenica di un giovane calciatore, pare, se ha la pelle nera.

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L’ex Yves Gnago, 25 anni, attaccante ivoriano, in campo contro il Treviso

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