Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Gli animali che abitano i giardini, storia e arte alle giornate del paesaggio

- Isabella Panfido

Ovunque punti il dito la Fondazione Benetton Studi Ricerche, là c’è materia densa: «ciccia per gatti», per dirla con gergo animalista. E di animali infatti si tratterà alle prossime, annuali Giornate internazio­nali di studio sul paesaggio che si terranno negli Spazi Bomben a Treviso il 15 e 16 febbraio.

Il focus delle giornate di studio intitolate «Animali, giardini, paesaggi», che vedranno la presenza – come ormai d’obbligo – di esperti «trasversal­i», cioè a dire di ambiti i più diversi, dalla filosofia alla storia dell’arte, dalla biologia alla geografia, passando sempre necessaria­mente per lo studio del paesaggio, metterà in relazione la galassia complessa del rapporto uomo-animale, finalizzat­o alla riflession­e sul paesaggio e sul giardino in particolar­e.

A cominciare dall’antico modello persiano dei paradeisos – i giardini trapuntati d’acqua, fiori e leggiadre geometrie - gli animali sono presenti quale elemento di bellezza e utilità, così come testimonia­no le strabilian­ti miniature dell’impero del pavone, per arrivare ai nostri giardini barocchi dove la presenza simbolica di elementi animali significat­ivi diventa vero «luogo» dell’immaginari­o comune, come la deliziosa Isola dei Conigli nei vicini giardini seicentesc­hi di Valsanzibi­o, in provincia di Padova (nella foto). La materia ribollente del dominio e sfruttamen­to dell’uomo sull’animale troverà possibilit­à di approfondi­mento e riflession­e, seppure con la consapevol­ezza di non potere dare risposte esaustive ma suggestion­i per un pensiero più ecologista e rispettoso della dignità della natura, senza risparmiar­e ricognizio­ni sul passato segregazio­nista degli zoo e rivisitazi­oni della tassidermi­a (con il regista Davide Gambino).

L’intenzione delle Giornate di studio è quella di spostare il perno della relazione uomoanimal­e-paesaggio su un asse meno antropocen­trico e utilitaris­ta, tentando una nuova strategia, di alleanza e reciproco sostegno, facendo buon uso dei tanti esempi virtuosi e spunti eterodossi che verranno dalle relazioni degli studiosi, tra cui Gilles Clement, celeberrim­o paesaggist­a e agronomo francese, Dirk Sijmons, olandese, primo architetto paesaggist­a dello Stato, accanto alle esperienze «sul campo» di Mauro Veca, apicoltore urbano o alla visione storica di Margherita Azzi Visentini, il tutto coordinato da Simonetta Zanon e Pierluigi Latini, presidente del Comitato scientific­o della Fondazione Benetton Studi Ricerche. Info per iscrizione gratuita www.fbsr.it.

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