Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Frana Perarolo, Bottacin: «Anticipiamo i soldi»
Sopralluogo dell’assessore regionale e dei tecnici. Stanziati fondi per il Cadore
PERAROLO La frana incombe su Perarolo da metà dicembre scorso, lì dove il torrente Boite incontra il Piave. Sullo stesso luogo, alla Busa del Cristo, già nel 2000 si erano verificati degli smottamenti. Ora si cerca una soluzione. Di qui il sopralluogo dell’assessore regionale alla protezione civile Gianpaolo Bottacin, ieri insieme a tecnici e docenti universitari. Pare che il sistema di monitoraggio stia funzionando; quanto al movimento franoso però, si può rallentare ma non arrestare del tutto.
L’idea è quella di rendere il terreno meno scivoloso. «Posso dire che – ha affermato Bottacin - siamo pronti a partire con il drenaggio dell’acqua dal corpo di frana».
C’è anche la questione dei costi, però. Ma la Regione dichiara di essere disponibile ad aprire il portafoglio. «Ci stiamo muovendo con il governo per avere le coperture – ha continuato l’assessore - e in tal senso abbiamo già inserito il nostro progetto nel Rendis. In attesa di conferme romane, anticiperemo noi le somme. Ho già chiesto ai tecnici di impegnare sul nostro bilancio un milione di euro».
Sempre in tema di frane, la Regione rende noto che il direttore dell’unità organizzativa genio civile di Belluno ha approvato un progetto del novembre 2017, per la sistemazione e monitoraggio su fenomeni franosi incombenti sul Piave a Santo Stefano di Cadore. Realizzazione di inclinometri sulla frana delle Ante. In pratica, sul sito verranno poste delle strumentazioni particolari dal costo di 20.500 euro. È stata contestualmente avviata la procedura per l’affidamento dei lavori.