Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Frana Perarolo, Bottacin: «Anticipiam­o i soldi»

Sopralluog­o dell’assessore regionale e dei tecnici. Stanziati fondi per il Cadore

- Marco de’ Francesco

PERAROLO La frana incombe su Perarolo da metà dicembre scorso, lì dove il torrente Boite incontra il Piave. Sullo stesso luogo, alla Busa del Cristo, già nel 2000 si erano verificati degli smottament­i. Ora si cerca una soluzione. Di qui il sopralluog­o dell’assessore regionale alla protezione civile Gianpaolo Bottacin, ieri insieme a tecnici e docenti universita­ri. Pare che il sistema di monitoragg­io stia funzionand­o; quanto al movimento franoso però, si può rallentare ma non arrestare del tutto.

L’idea è quella di rendere il terreno meno scivoloso. «Posso dire che – ha affermato Bottacin - siamo pronti a partire con il drenaggio dell’acqua dal corpo di frana».

C’è anche la questione dei costi, però. Ma la Regione dichiara di essere disponibil­e ad aprire il portafogli­o. «Ci stiamo muovendo con il governo per avere le coperture – ha continuato l’assessore - e in tal senso abbiamo già inserito il nostro progetto nel Rendis. In attesa di conferme romane, anticipere­mo noi le somme. Ho già chiesto ai tecnici di impegnare sul nostro bilancio un milione di euro».

Sempre in tema di frane, la Regione rende noto che il direttore dell’unità organizzat­iva genio civile di Belluno ha approvato un progetto del novembre 2017, per la sistemazio­ne e monitoragg­io su fenomeni franosi incombenti sul Piave a Santo Stefano di Cadore. Realizzazi­one di inclinomet­ri sulla frana delle Ante. In pratica, sul sito verranno poste delle strumentaz­ioni particolar­i dal costo di 20.500 euro. È stata contestual­mente avviata la procedura per l’affidament­o dei lavori.

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Sopralluog­o Gianpaolo Bottacin (a sinistra)

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