Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Ladri di biciclette? No, a Cortina si punta agli sci

La disavventu­ra a lieto fine di un maestro di sci. Ha incrociato per caso il ladro e l’ha fermato

- Francesco Chiamulera

CORTINA D’AMPEZZO Ladri di biciclette. Anzi, di sci. Succede a Cortina, nell’arco di soli tre mesi: furto, riconoscim­ento, lieto fine. È quanto è capitato a Nicola, trentun anni, ampezzano, maestro di sci, che lunedì, ai piedi delle piste della Tofana, si è visto passare davanti agli occhi sci e racchette che gli erano stati rubati tre mesi prima. E il cui nuovo proprietar­io, noncurante, si era fatto una sciata proprio con il maltolto.

Non aveva smesso di credere che lo avrebbe prima o poi trovato, Nicola, fin da quando, il 9 dicembre scorso, finita una delle prime lezioni di sci della stagione, era andato a pranzo al ristorante «El Faral», in località Socrepes, con un’amica. Si era tolto gli sci bianchi, nuovissimi, due giorni di uso appena. Segni particolar­i: due teschi neri disegnati

sulla coda. E li aveva lasciati appoggiati insieme alle racchette, come fanno centinaia di sciatori tutti i giorni, proprio fuori dal ristorante. Un’ora dopo, finito il pranzo,

l’amara scoperta: tutta l’attrezzatu­ra non c’era più.

Aveva sporto denuncia alla Polizia, «anche se non mi ero segnato il numero di serie che ogni sci riporta sul fianco. Ma mi ero detto: ci metterò un anno, due, tre, non importa. Li ritroverò». Si era sfogato su Facebook, sulla pagina ufficiale della Cortina Fashion Week, che chiedeva agli utenti di descrivere la propria esperienza durante il ponte dell’Immacolata: «la mia esperienza? Mi hanno rubato gli sci». Nicola non si perde d’animo, scrive a scuole e laboratori di Cortina dando le indicazion­i: «se qualcuno passa a fare le lamine, sappiate che sono i miei». Passano le settimane. Poi, lunedì, succede quello che nemmeno lui aveva immaginato: nello stesso luogo dove erano stati sottratti, sci e racchette compaiono. Ad appoggiarl­o a terra, proprio davanti agli occhi di Nicola, è un signore sui cinquant’anni, «accento romano, con la moglie», ricostruis­ce. Sono i miei, si dice il maestro: sci nuovi, «attacchi vecchi di un anno, usurati, impossibil­e non riconoscer­li». Idem per le racchette.

Il turista li appoggia nel medesimo punto in cui li aveva lasciati Nicola tre mesi prima, e va a prendere l’automobile. «Sulle prime sono stato tentato dal fermarlo, prenderlo a male parole. Poi, quando ho visto che andava a recuperare la vettura, ho chiamato il Commissari­ato di Cortina d’Ampezzo. In quel momento gli agenti di polizia si trovavano proprio in Tofana, per il servizio di soccorso sulle piste. Mi hanno raccomanda­to di seguirlo e di fare una fotografia alla targa della vettura, per non rischiare di perderlo ancora».

Detto, fatto. La Polizia di Cortina si è presentata nell’hotel dove il presunto ladro, architetto romano, è in vacanza con la moglie. Dovrà probabilme­nte rispondere di ricettazio­ne (il furto potrebbe non essere dimostrabi­le). Gli sci ora sono a disposizio­ne della magistratu­ra.

«L’unico rammarico è che se me li dovessero restituire tra uno o due anni avrebbero perso molto del loro valore. Ho rinunciato a farmi giustizia da solo, ora spero nei tempi veloci della legge», commenta Nicola. Che su Facebook festeggia: «è il karma. Tutto torna. Anche gli sci».

Erano nuovissimi Nicola aveva comprato gli sci, bianchi e con dei teschi, solo due giorni prima del furto

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In bella mostra nella neve Sci e racchette erano posati fuori un ristorante

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