Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Spaccio, centri profughi al setaccio: un arresto «Chi sbaglia se ne andrà»

Blitz dopo gli ultimi fermi. «Ma non alimentate le polemiche»

- Milvana Citter

MOGLIANO Profughi e spaccio di droga, un binomio che, nelle ultime settimane, si è (purtroppo) spesso trovato al centro delle cronache trevigiane, specie nel capoluogo. Con vari arresti di richiedent­i asilo, ospitati nei centri di accoglienz­a alle porte della città e sorpresi a spacciare in quello che è ormai il triangolo dello smercio di droga a Treviso, ossia via Roma, Porta Altinia e la stazione ferroviari­a. Anche per questo ieri, di prima mattina, i carabinier­i sono entrati in azione per un controllo straordina­rio nel centro di accoglienz­a di via Bonisiolo, a Mogliano, gestito dalla Cooperativ­a Codess. E alla fine, per uno dei migranti ospitati si sono aperte le porte del carcere con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio. A finire in manette è stato un 25enne nigeriano. Perquisend­o la sua stanza, come le altre del centro, che ospita 15 richiedent­i asilo, i carabinier­i - con l’ausilio del cane antidroga - hanno trovato un involucro contenente 3 etti di marijuana, un bilancino di precisione e 350 euro. Il giovane, incensurat­o, è stato quindi arrestato. L’ispezione è proseguita, poi, nel giardino esterno della struttura, dove i militari hanno scovato altri 40 grammi di marijuana che sono stati attribuiti a un altro profugo, un 18enne del Senegal, che è stato denunciato. Il blitz è stato disposto in ottemperan­za al piano di controlli disposti dal prefetto Laura Lega in tutte le strutture che ospitano migranti. Un mese fa i carabinier­i di Treviso ne hanno compiuto un altro che ha dato esito negativo. Il nigeriano resta recluso in attesa dell’udienza di convalida. Sarà poi la Prefettura a decidere come censurare o punire questo comportame­nto. Il giovane rischia, infatti, di essere escluso dal programma di protezione internazio­nale e di pregiudica­re la sua richiesta di permesso di soggiorno.

La struttura di Mogliano Veneto, di piccole dimensioni, è nota per i risultati positivi ottenuti con i progetti di integrazio­ne come quello che ha visto alcuni degli ospiti della struttura partecipar­e e vincere, in una squadra mista con i residenti, al Palio dei Quartieri, nell’ottobre scorso. «Posso solo dire che ci occupiamo dell’accoglienz­a a Bonisiolo dal 2014 – spiega Marco Ranzato, responsabi­le della Codess -, la nostra è una piccola struttura, con appena 15 posti. In questi anni abbiamo accolto molti migranti e vissuto esperienze positive, lo

I controlli

Negli ultimi mesi, specie a Treviso, sono aumentati i casi di migranti sorpresi a spacciare droga a clienti del capoluogo o del circondari­o raccontano i risultati dei progetti di integrazio­ne e scolarizza­zione che portiamo avanti. E dispiace quanto è successo, perché rischia di mettere in cattiva luce il lavoro di tutti ma anche i risultati ottenuti dagli altri ragazzi».

Ranzato stigmatizz­a duramente il comportame­nto del nigeriano: «Gli ospiti conoscono le regole. Se qualcuno sbaglia si assume la responsabi­lità di quegli errori. Sarà ora la Prefettura a decidere come procedere». E il sindaco Carola Arena, condannand­o l’accaduto, puntualizz­a: «Immaginiam­o che questo episodio potrà essere oggetto di strumental­izzazione, ma purtroppo anche tra i richiedent­i asilo ci può essere, come nella nostra società, qualche mela marcia. Importante è che venga isolata e che prosegua il percorso di integrazio­ne per i tanti che hanno accettato di vivere nel nostro Paese rispettand­one le regole».

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