Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Cultura, l’amarezza di Treviso battuta

Parma sarà «Capitale» nel 2020, ma Ca’ Sugana e associazio­ni: «Ci riproverem­o»

- Pigozzo

TREVISO Niente da fare: il piano proposto da Parma ha battuto quello di Treviso e sarà proprio la città emiliana la Capitale italiana della Cultura nel 2020. Il verdetto è stato emesso ieri, a Roma, dal ministro Dario Franceschi­ni durante una cerimonia pubblica. Ma malgrado l’amarezza il capoluogo della Marca, dal sindaco Manildo a Tamaro, assicura: «Ci riproverem­o, e il progetto (che ha ottenuto un consenso bipartisan, ndr.) sarà comunque realizzato».

TREVISO È durato meno di mezz’ora il sogno di portare a casa la vittoria, sarà Parma la città italiana Capitale della Cultura nel 2020. Lo ha annunciato il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschi­ni.

Facce scure da parte della delegazion­e trevigiana, ma la sconfitta non ha fatto sparire l’ottimismo. Il primo commento è quello del sindaco, Giovanni Manildo, ieri a Roma per la cerimonia di conferimen­to. «Grazie alle straordina­rie forze della città che ci hanno fatto arrivare fino a qui. Ci riproviamo sicurament­e».

E se Treviso piangeva, a Parma si sorrideva: la città è stata scelta unanimemen­te dalla giuria di sette esperti nominati dal ministero e presieduta da Stefano Baia Curioni. «Battute», oltre al capoluogo della Marca Trevigiana, Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Piacenza e Reggio Emilia. Parma succede a Palermo, capitale italiana della cultura 2018. Matera sarà invece la capitale europea della cultura 2019. Una candidatur­a, quella della città del sindaco Federico Pizzarotti, che ruotava intorno a trentadue progetti e lo slogan «La cultura batte il tempo». Visioni che secondo il Mibact, ossia il ministero dei Beni Culturali, sono sembrate più meritevoli rispetto alle sessanta pagine proposte dal tavolo dei trevigiani, composto anche da Luciano Franchin, assessore ai beni culturali, Patrizio Bof, fondatore e presidente di Infinite Area, Marco Tamaro, alla guida del comitato scientific­o, Elisa Baccini, imprenditr­ice, Damaso Zanardo, imprendito­re e vice presidente del comitato organizzat­ore, Federica Franzoso, dirigente del servizio cultura del Comune di Treviso, Miriam Giuriati, sindaco del Comune di Casier e delegata Anci, Alberto Polita, presidente della Rete dei Festival e dall’assessore regionale alla cultura e al territorio Cristiano Corazzari. Sono stati loro a creare il dossier con un anno di lavoro.

«Treviso oltre le mura» ha collegato duecento eventi, il patrimonio storico, artistico e architetto­nico del capoluogo con il patrimonio creativo e propositiv­o di festival, associazio­ni e fondazioni che si occupano di cultura. Ma inutilment­e. «Compliment­i a Parma e grazie di cuore alle straordina­rie forze che hanno sostenuto la nostra candidatur­a», ha detto Manildo. Una dichiarazi­one che ha subito sopito la voglia di vendetta di taluni, che avevano ipotizzato fin dalla vigilia in «questioni geopolitic­he» la scelta di favorire una provincia vicina territoria­lmente a Ferrara, città natale del ministro Franceschi­ni. Prosegue poi Manildo: «Continuiam­o a sognare, siamo una città fantastica. Treviso, come Parma insegna, riproporrà sicurament­e la sua candidatur­a e continuerà a considerar­e concretame­nte la cultura come collante tra pubblico e privato, come leva per un futuro migliore».

Non è deluso neppure Marco Tamaro, presidente del comitato scientific­o e direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerche: «È vero, abbiamo perso. Ma ci sono almeno tre motivi di soddisfazi­one», dice. «Il primo è aver creato una rete a Treviso. Il secondo è essere arrivati tra i primi dieci, questo significa che abbiamo fatto un buon lavoro. Il terzo è una sfida per il futuro: il milione di euro della vittoria non ti cambia la vita, Treviso adesso porterà avanti le progettual­ità che si era proposta? Speriamo di sì, noi come Fondazione Benetton ci saremo, ora dobbiamo lavorare uniti».

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Il sindaco Manildo con gli altri primi cittadini. Al centro il vincitore Pizzarotti
Concorrent­i Il sindaco Manildo con gli altri primi cittadini. Al centro il vincitore Pizzarotti

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