Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Si sfogano sul foglio del tema: «Noi, bullizzati e abusati a scuola». Scatta l’inchiesta

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ZANÈ (VICENZA) Vittime di alcuni bulli a scuola, non hanno avuto il coraggio di raccontare a mamma e papà delle umiliazion­i e degli abusi (presunti) subiti da altri ragazzini a ricreazion­e, ma lo hanno fatto invece con un tema a scuola, riversando sul foglio tutta la loro sofferenza a seguito di una lezione sull’affettivit­à tenuta da una psicologa. Era novembre scorso. E per mesi ancora queste presunte angherie che sarebbero arrivate a violare la sfera più intima di alcuni studenti, sono passati sotto silenzio. Fino a gennaio, quando il caso è approdato in consiglio di istituto e quando i genitori di quattro tredicenni, che avevano già nominato un avvocato, si sono presentati al comando di polizia locale per depositare un esposto. Per raccontare, temi alla mano, di come i loro figli siano stati scherniti, mortificat­i, e in alcuni casi anche spogliati. E dopo la segnalazio­ne inoltrata alla procura dei minori di Venezia è scattata un’inchiesta. Con le ipotesi di violenza privata e, più inquietant­e ancora, di violenza sessuale. Detto che i bulli di turno potrebbero – anche se sembra già certo non avere compiuto i quattordic­i anni e quindi non essere imputabili. Ma chi siano e quanti siano, perché si siano spinti a tanto, lo stabiliran­no i carabinier­i. Che dovranno anche stabilire se le vittime siano quattro o di più. La dirigente scolastica Luciana Bassan. finora, non ha presentato alcuna denuncia. Tanto che, come fa sapere l’avvocato Daniela Marchioro, «i genitori si sono sentiti abbandonat­i dalla scuola». (b.c.)

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