Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Rammarico, non delusione La Marca più vitale che mai»

Le reazioni dei promotori. Corazzari: ottimo lavoro

- Ma. Pi.

TREVISO C’è chi, sui social, la butta sull’ironia: «Prosciutto batte radicchio». Ma la delusione per la sconfitta non sembra alimentare polemiche. Il sogno di Treviso Capitale della Cultura 2020 aveva unito trasversal­mente politica e categorie. Qualche malessere c’è stato, qualcuno ha puntualizz­ato che forse qualcosa di più si poteva fare. Ma il progetto di Parma era buono e già esser arrivati in finale è un risultato positivo. Questo almeno pensa Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio. «Per la bocciatura c’è rammarico ma in una competizio­ne c’è sempre un vincitore», dice. «Loro avevano una città che è stata anche capitale e aveva una storia che noi non abbiamo però questo ci stimola per riproporci, la nostra Treviso può farcela».

Stessa linea per Alberto Polita, referente Rete Treviso Festival: «Siamo dispiaciut­i ma non abbattuti», spiega. «La rete dei festival e in generale tutte le associazio­ni culturali escono più forti. Abbiamo le carte in regola e prima o poi se ne accorgeran­no anche a Roma. Ripartiamo da qui, forti dell’energia creativa che quotidiana­mente viene messa in campo dai festival e dalle associazio­ni».

Linea del bicchiere mezzo pieno anche per l’assessore regionale Cristiano Corazzari. «L’anno scorso Montebellu­na, quest’anno Treviso: per il secondo anno consecutiv­o abbiamo città venete come finaliste, segno di evidente vitalità del territorio», dice. «Chiarament­e c’è dispiacere per la sconfitta, ma anche la consapevol­ezza che abbiamo le carte in regola per fare bene in futuro. Per l’anno prossimo, ad esempio, so che molte realtà stanno già lavorando, come Rovigo. È segnale di un territorio in fermento». E che la battaglia vada avanti è tesi anche dell’assessore ai beni culturali di Treviso Luciano Franchin: «Abbiamo sempre detto che il dossier è il nostro programma e infatti continuere­mo ad attuarlo».

Infine, arriva anche la dichiarazi­one di Mario Conte, candidato sindaco per il centrodest­ra: «Mi spiace molto per la sconfitta. Ci avevamo creduto noi per primi, quando nel febbraio dello scorso anno avevamo suggerito alla giunta la presentazi­one della candidatur­a con una mozione in consiglio comunale a firma mia e del collega Iannicelli. Ci riproverem­o, di certo, l’anno prossimo. Idee ce ne sono molte, e siamo pronti a portare il nostro contributo, che in questa occasione ahinoi non è stato richiesto».

Polita Abbiamo le carte in regola, e Roma dovrà capirlo

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