Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Choc Safilo: Delgado se ne va
Occhialeria, dimissioni per ragioni personali dell’amministratore delegato Subentra il manager Unilever Trocchia. I sindacati: «Siamo preoccupati»
LONGARONE Luisa Delgado lascia la guida di «Safilo» e un fulmine a ciel sereno non si può dire che lo sia. L’amministratore delegato, entrata nella società nel 2012 e diventata top manager nell’ottobre dell’anno successivo, per ragioni definite in una nota diplomaticamente «personali», con la fine di febbraio chiuderà la sua esperienza al servizio dell’insegna dell’occhialeria, il cui primo azionista, oggi al 42,2%, è l’olandese «Hal Holding». Pare che siano stati proprio i soci olandesi a prendere ieri l’iniziativa, convocando un Cda (consiglio di amministrazione) straordinario e decidendo la rescissione del rapporto con Delgado, in procinto di partire per gli Usa per un viaggio di lavoro.
La Safilo è stata fondata a Calalzo di Cadore nel 1934. Ha sei stabilimenti produttivi tra cui quello di Longarone che ha oltre 1.100 addetti. Al posto della Delgado, dal 1 aprile, entrerà in servizio Angelo Trocchia, un ingegnere aeronautico che ha svolto la sua carriera in tutt’altro settore, entrando nel 1991 nella multinazionale olandese Unilever fino a diventarne, nel 2013, presidente e amministratore delegato della divisione Italia. Trocchia sarà nominato ad di «Safilo» nell’assemblea dei soci del 24 aprile.
La notizia del cambio ai vertici di «Safilo» non era attesa, ma non sorprende anche i sindacati di settore, da anni più impegnati a confrontarsi con le criticità dell’azienda che non a seguire un comparto generalmente in buona salute.
«Parliamo del secondo gruppo mondiale per fatturato dopo il gigante Luxottica — ricorda Nicola Brancher, segretario di Femca Cisl Belluno-Treviso — che non ha ancora scontato i mancati investimenti negli anni del difficile assestamento proprietario, in ambito familiare, della famiglia Tabacchi».
Prosegue il segretario veneto della Femca-Cisl, Stefano Zanon: «La mia preoccupazione è rispetto alla continuità del piano industriale 2020 sul quale stiamo ragionando e di cui avevamo condiviso investimenti e progetti».
Timori anche di Denise Casanova, leader della Filtcem Cgil bellunese: «Le dimissioni di un ad non sono mai un buon segnale, ma era evidente a chiunque come i risultati attesi dal piano industriale fossero ben lontani dal realizzarsi. Speriamo che l’avvicendamento al vertice sia un voltar pagina in senso positivo».
A tracciare la parabola di Delgado, ad ogni modo, bastano i numeri. Il titolo «Safilo» nel 2013 in Borsa valeva più di 14 euro, oggi non arriva a cinque. Nel mezzo eventi pesanti, il primo dei quali, per le ripercussioni, la perdita della licenza «Gucci» non compensata sufficientemente da altri marchi, senza trascurare il blocco della distribuzione, all’inizio del 2017, per una sfortunata riorganizzazione del sistema informativo.
Intanto nello stabilimento «Luxottica» ad Agordo si è votato per l’elezione delle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie). Giovedì concluso lo spoglio delle schede. È tornata a vincere la Cisl con 20 delegati e 719 voti, 220 in più rispetto al 2014. La Cgil se ne è aggiudicati 16 (con 576 voti) mentre la Uil sei (220 voti). Dei 3.300 aventi diritto al voto hanno votato in 1.548. Cinque le schede bianche, 28 le nulle. Quattro anni fa il risultato era invertito: alla Cisl 16 delegati, alla Cgil 20. «Sono tutte persone brave che lavorano bene insieme. Le priorità ora sono collaborare insieme per avere unità delle Rsu. Grande attenzione sarà riservata alle condizioni dei lavoratori nella fabbrica» ha commentato Brancher.
Luxottica Voto Rsu ad Agordo Ribaltone: la FemcaCisl supera la FilctemCgil