Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Imoco, assalto alla Coppa Italia

Si parte con Busto, finale domani. Santarelli: «Nessuno è in gita, niente favoriti»

- Matteo Valente

CONEGLIANO Il campo in rosa è già pronto da tempo. I riflettori del PalaDozza vanno a illuminare le quattro regine che si contendera­nno il trono della Coppa Italia 2018: Imoco Conegliano, Busto Arsizio, Novara e Monza.

Le Pantere partono forti del primo posto in campionato ma il pronostico in queste manifestaz­ioni è sempre da prendere con le pinze: ecco perché oggi pomeriggio le gialloblù, contro la Unet Busto Arsizio sanno di dover giocare la miglior partita della stagione per poter realizzare il sogno di difendere in finale la coccarda tricolore conquistat­a l’anno scorso a Firenze. «Arriviamo a questo appuntamen­to consapevol­i della nostra forza — sottolinea coach Daniele Santarelli — in buone condizioni fisiche e mentali. Abbiamo giocato trenta partite vincendone ventisei e ora è il momento più difficile, quello in cui dobbiamo dare concretezz­a al nostro lavoro e siamo pronti ad affrontarl­o. Le ultime due partite di campionato e Champions League vinte soffrendo, in rimonta, ci hanno dato ancora più forza mentale, sono state utili per le battaglie che ci aspettano alla Final Four».

A rendere il clima ancora più positivo fra le Pantere c’è la piacevolis­sima sorpresa del ritorno di Raphaela Folie a quattro mesi dall’ultima apparizion­e in gialloblù, avvenuta in Supercoppa contro Novara: la centrale bolzanina tornerà a essere a disposizio­ne dopo i guai dovuti a una fascite plantare, anche se difficilme­nte sarà della partita. Attenzione però a Busto che vanta una squadra carica di talento con Diouf e Bartsch fra i principali martelli da fermare per evitare problemi. «Di certo Diouf per Busto è importante, il terminale principale per le nostre avversarie, ma la Unet ha dimostrato già in stagione di poter fare risultato anche senza di lei perchè ha un parco atlete molto valido e soluzioni interessan­ti. In più loro potranno contare sulla spregiudic­atezza delle tante giovani in roster, che possono tirare fuori la partita che non ti aspetti proprio perchè saranno mentalment­e più leggere». E tra l’orario tutt’altro che abituale (inizio alle 15,30) e l’attesa per un appuntamen­to che vale un trofeo, niente è da considerar­si scontato. «Nella Final Four non c’è una favorita — conclude Santarelli — sono partite secche e senza pronostico, è il bello di questa formula. Comunque è da inizio anno che ci danno tra le favorite, quindi per non cambia nulla. La pressione? Siamo in quattro per un trofeo, nessuno è a Bologna in gita di piacere».

Tanto meno lo stesso coach Santarelli, al debutto da capo allenatore in una Final Four, dopo quelle vissute da assistente al fianco di Davide Mazzanti. «Non ho ancora avuto tempo per pensarci — dice — lo farò in campo a Bologna quando ne respirerò l’atmosfera. Certo che comunque sarà bellissimo esserci, so anche che ci saranno tantissimi tifosi, giocheremo e daremo tutto per loro, non vediamo l’ora». A spingere le Pantere infatti ci sarà un vero e proprio «muro» gialloblù con oltre seicento tifosi dell’Imoco che giungerann­o dal Veneto al PalaDozza.

In campo Imoco-Busto sarà la prima semifinale, seguirà poi quella tra Novara e Monza

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Imoco Oggi le gialloblù in campo contro Busto Arsizio

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