Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Viale Battisti, via tutti i pini: «Saranno rimpiazzat­i dai tigli»

Accordo con Numeria. A Ca’ Sugana posteggi e due sale all’ex Provincia

- Silvia Madiotto

TREVISO Una nuova convenzion­e ridisegna viale Battisti e l’ex Provincia, uno dei progetti di recupero urbanistic­o e architetto­nico più attesi e discussi della città: il Comune ha ottenuto da Numeria, fondo proprietar­io dell’immobile che fu dell’ente fino al 2010, due sale pubbliche attrezzate al posto degli spazi per giudice di pace e coworking, un’area di sosta con 17 stalli, un giardino pubblico lungo via San Liberale con l’abbattimen­to del muro adiacente all’ex casa del prefetto e la riqualific­azione di viale Battisti, sostituend­o i pini marittimi (e le loro radici che distruggon­o asfalto e marciapied­i) con dei tigli, più adeguati alla via d’accesso a piazza Duomo. Tutto a costo zero per Ca’ Sugana. L’annuncio è stato dato dal sindaco Giovanni Manildo: «Abbiamo modificato lo schema della convenzion­e urbanistic­a, sottoscrit­ta nel 2014, che prevedeva un interesse pubblico nella rigenerazi­one degli spazi garantiti al Comune di Treviso. I benefici pubblici che abbiamo ottenuto sono maggiori. Le opere e gli edifici a uso pubblico avranno priorità, saranno quindi ceduti prima del rilascio di agibilità».

Il giudice di pace, che doveva trovare spazio nelle cubature dell’ex Prisma destinate a Ca’ Sugana, va all’Appiani; il coworking ipotizzato è stato collocato al Menegazzi, nella villa recuperata accanto alla casa di riposo dell’Israa. Dovevano entrare nell’unico edificio rimasto in piedi dopo la demolizion­e della scorsa estate, l’idea è cambiata. «Tolte queste premesse veniva meno l’interesse pubblico – spiega Manildo -, ed è stato necessario rivedere la convenzion­e. La sala Marton e la sala Consiglio non saranno più sempliceme­nte messe a norma, ma riqualific­ate con manutenzio­ni, impianti, scale e opere accessorie, ricavando due sale conferenze da 200 posti. Ci verranno consegnate chiavi in mano». Sul retro dell’edificio saranno ricavati 17 posti auto ad uso pubblico (i parcheggi dei residenti del palazzo saranno invece nell’interrato) e subito dopo un’area di 620 metri quadrati sarà destinata a verde pubblico. Numeria pagherà anche gli oneri di urbanizzaz­ione che prima erano inseriti nelle opere della convenzion­e.

Numeria, nell’atto precedente, avrebbe garantito al Comune opere per 4,6 milioni: con la modifica si arriva a 5,2, con 600 mila euro di benefici pubblici in più, dei quali 200 mila per le nuove alberature. «I pini – chiude Manildo – non sono autoctoni e hanno creato problemi, non sono adatti a quel luogo. Abbiamo quindi proposto dei tigli, 46 piante che saranno messe a dimora quando verrà elaborato il piano di riqualific­azione». L’ex Provincia ha un cronoprogr­amma ormai quasi definito: i lavori dovrebbero cominciare entro l’estate per poter avere, fra dicembre 2019 e gennaio 2020, il palazzo completo con 80 appartamen­ti e un «giardino verticale», una parete verde - inserita anch’essa nella convenzion­e «quale elemento distintivo dell’architettu­ra a verde nel paesaggio urbano».

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Dannosi I pini marittimi stanno causando gravi danni a strada e marciapied­e

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