Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Viale Battisti, via tutti i pini: «Saranno rimpiazzati dai tigli»
Accordo con Numeria. A Ca’ Sugana posteggi e due sale all’ex Provincia
TREVISO Una nuova convenzione ridisegna viale Battisti e l’ex Provincia, uno dei progetti di recupero urbanistico e architettonico più attesi e discussi della città: il Comune ha ottenuto da Numeria, fondo proprietario dell’immobile che fu dell’ente fino al 2010, due sale pubbliche attrezzate al posto degli spazi per giudice di pace e coworking, un’area di sosta con 17 stalli, un giardino pubblico lungo via San Liberale con l’abbattimento del muro adiacente all’ex casa del prefetto e la riqualificazione di viale Battisti, sostituendo i pini marittimi (e le loro radici che distruggono asfalto e marciapiedi) con dei tigli, più adeguati alla via d’accesso a piazza Duomo. Tutto a costo zero per Ca’ Sugana. L’annuncio è stato dato dal sindaco Giovanni Manildo: «Abbiamo modificato lo schema della convenzione urbanistica, sottoscritta nel 2014, che prevedeva un interesse pubblico nella rigenerazione degli spazi garantiti al Comune di Treviso. I benefici pubblici che abbiamo ottenuto sono maggiori. Le opere e gli edifici a uso pubblico avranno priorità, saranno quindi ceduti prima del rilascio di agibilità».
Il giudice di pace, che doveva trovare spazio nelle cubature dell’ex Prisma destinate a Ca’ Sugana, va all’Appiani; il coworking ipotizzato è stato collocato al Menegazzi, nella villa recuperata accanto alla casa di riposo dell’Israa. Dovevano entrare nell’unico edificio rimasto in piedi dopo la demolizione della scorsa estate, l’idea è cambiata. «Tolte queste premesse veniva meno l’interesse pubblico – spiega Manildo -, ed è stato necessario rivedere la convenzione. La sala Marton e la sala Consiglio non saranno più semplicemente messe a norma, ma riqualificate con manutenzioni, impianti, scale e opere accessorie, ricavando due sale conferenze da 200 posti. Ci verranno consegnate chiavi in mano». Sul retro dell’edificio saranno ricavati 17 posti auto ad uso pubblico (i parcheggi dei residenti del palazzo saranno invece nell’interrato) e subito dopo un’area di 620 metri quadrati sarà destinata a verde pubblico. Numeria pagherà anche gli oneri di urbanizzazione che prima erano inseriti nelle opere della convenzione.
Numeria, nell’atto precedente, avrebbe garantito al Comune opere per 4,6 milioni: con la modifica si arriva a 5,2, con 600 mila euro di benefici pubblici in più, dei quali 200 mila per le nuove alberature. «I pini – chiude Manildo – non sono autoctoni e hanno creato problemi, non sono adatti a quel luogo. Abbiamo quindi proposto dei tigli, 46 piante che saranno messe a dimora quando verrà elaborato il piano di riqualificazione». L’ex Provincia ha un cronoprogramma ormai quasi definito: i lavori dovrebbero cominciare entro l’estate per poter avere, fra dicembre 2019 e gennaio 2020, il palazzo completo con 80 appartamenti e un «giardino verticale», una parete verde - inserita anch’essa nella convenzione «quale elemento distintivo dell’architettura a verde nel paesaggio urbano».