Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il Prosecco Docg bandisce il glifosate

Il contestato erbicida proibito nei 15 Comuni dei Colli. «Bene per ambiente e salute»

- Pigozzo

SAN PIETRO DI FELETTO (TREVISO) Niente più glifosate sui Colli del Prosecco. Né per proteggere i vitigni, né su qualunque altra coltivazio­ne. L’accordo, esteso a tutti e 15 i Comuni dell’area Docg, è stato sottoscrit­to ieri a San Pietro di Feletto e sarà in vigore dal primo gennaio 2019, molti anni prima di quando disposto dall’Unione Europea. «Un ulteriore passo in avanti per una produzione sempre più verde», sottolinea­no produttori e amministra­tori.

SAN PIETRO DI FELETTO Per annunciarl­o hanno scelto il municipio di San Pietro di Feletto, nel cuore della viticultur­a eroica del Prosecco. Il luogo perfetto per dire al mondo che dal primo gennaio 2019 nell’area vocata delle bollicine trevigiane non si userà più il glifosate. In nessuna coltivazio­ne, neppure nei campi dedicati ai frutteti o ai seminativi. Nonostante la normativa europea abbia esteso per altri cinque anni l’uso dell’erbicida, il Prosecco lancia questa fuga in avanti sul fronte «verde», una svolta che lo pone come apripista anche nei confronti delle altre Denominazi­oni di origine controllat­a e garantita italiane.

L’annuncio arriva in un momento caldo per la sostenibil­ità tra i vigneti. A mesi infatti l’Unesco si dovrà esprimere sulla richiesta di rendere la zona «patrimonio dell’umanità» e uno dei nodi è appunto quello della paura sociale che alcuni comitati hanno instillato nella popolazion­e, cittadini che evidenzian­o come la coltivazio­ne estensiva avvenga con trattament­i chimici potenzialm­ente pericolosi per l’uomo. Un fronte, questo, sul quale sta combattend­o anche la Doc di pianura, quella del presidente Stefano Zanette che, impossibil­itato a far approvare un analogo regolament­o esteso su nove province tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, ha messo nel disciplina­re di produzione il divieto di uso del glifosate per i produttori che fanno parte del consorzio stesso. Ma questa è un’altra partita. Di ieri l’annuncio ufficiale che il coordiname­nto dei 15 sindaci dei Comuni dell’area Docg ha approvato la modifica all’articolo «Esecuzione dei trattament­i con erbicidi» della sezione «Uso e gestione prodotti fitosanita­ri» del Regolament­o intercomun­ale di polizia rurale. Adesso la palla passa ai consigli comunali di quei Comuni che devono ancora ratificare le modifiche e che saranno chiamati a farlo entro il 30 aprile prossimo.

Va precisato che ci sono ovviamente delle eccezioni per evitare di paralizzar­e o porre fuori mercato alcuni segmenti specifici: alcune molecole si potranno usare per vigneti giovani entro i tre anni di vita oppure in aree di pendenza dove risulta impossibil­e l’utilizzo di mezzi meccanici. Analoghi permessi sono riservati a particolar­i colture, tanto erbacee quanto arboree. Gli attori seduti al tavolo hanno commentato positivame­nte la decisione dei sindaci. «Noi viticoltor­i abitiamo e lavoriamo da generazion­i in questo territorio - dichiara Innocente Nardi, presidente del Consorzio Conegliano Valdobbiad­ene Prosecco Superiore - e per questo dal 2011 abbiamo intrapreso un percorso verso la gestione sempre più sostenibil­e del vigneto. Produrre in armonia sempre maggiore con l’ambiente per salvaguard­are le nostre meraviglio­se colline è un impegno sistematic­o».

Positivo anche il parere del direttore generale dell’azienda sanitaria locale 2 Francesco Benazzi. «Questa è una decisione estremamen­te importante: la messa al bando degli erbicidi contenenti glifosate rappresent­a un ulteriore passo avanti per una produzione sempre più ecologica e per la tutela del bene primario acqua potabile, la cui qualità costituisc­e un importante determinan­te di salute».

 Vogliamo produrre sempre più in armonia

 Tutelare le colline è un impegno preciso

 Così si proteggono pure salute e acqua

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Residenti più tutelati Dal 2019 i Colli del Prosecco subiranno trattament­i meno impattanti

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