Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Uri Caine e Douglas in coppia a Chioggia per l’unica data
Il pianista si esibirà domani a Chioggia con il trombettista per l’unica tappa veneta del tour congiunto. Filo conduttore della loro collaborazione è la «sacred harp», la musica sacra tradizionale delle comunità del New England
La tromba di Dave Douglas e il pianoforte di Uri Caine si ritrovano sulle note della musica sacra corale della tradizione americana. Il duo declinato su livelli d’eccellenza nei rispettivi strumenti, sarà domani sera all’auditorium San Nicolò di Chioggia, Venezia, per l’unica tappa veneta del loro tour congiunto (ore 21.15, info www.venetojazz.com).
I due jazzisti che hanno alle spalle una carriera trentennale, si erano già incontrati, sia dal vivo che in studio, in varie formazioni, ma è stato solo con «Present joys», uscito nel 2014, che hanno deciso di dare vita a un lavoro comune che potesse valorizzare una collaborazione importante.
Entrambi dotati di una padronanza tecnica, di raffinatezza esecutiva e di un’intelligenza musicale portata all’innovazione e alla libera improvvisazione, Caine e Douglas riescono a spaziare tra i generi con molta fluidità, mantenendosi sempre in equilibrio con le melodie di riferimento. Nel concerto in programma domani l’oggetto della ricerca saranno i vecchi inni protestanti, scelti come loro voce guida per la collaborazione, brani ispirati alla «sacred harp», la musica sacra corale della tradizione americana che dalle comunità del New England raggiunse poi il resto degli Stati Uniti. Ad affiancare la rilettura musicale di questi inni vi saranno altre composizioni dello stesso Douglas che ne riprenderanno le sonorità e ne manterranno l’ispirazione, puntando sulla contemporaneità delle note. Se da una parte il richiamo Jazz Uri Caine in concerto: il musicista ama sperimentare tra diversi stili alla tradizione sarà forte, dall’altra si scoprirà quanto i due musicisti newyorkesi siano capaci di reinterpretare la «sacred harp» in chiave jazz, attraverso l’improvvisazione e la sperimentazione. Per chi non lo conoscesse, Dave Douglas, trombettista, composi-
tore e docente, si è meritato nell’arco della carriera molti riconoscimenti tra cui il Guggenheim Fellowship, un premio Aaron Copland e due nomination ai Grammy. Douglas ha sviluppato il suo lavoro in varie formazioni di cui è leader: il suo sestetto elettrico e il quintetto Sound Prints, di cui è contitolare con Joe Lovano.
Più noto in Italia, anche per l’assidua presenza, è Uri Caine. Nato a Filadelfia nel 1956, ha inciso il suo primo disco da solista «Sphere music» nel 1992. Del 2003 è stato l’incarico a direttore della Biennale Musica di Venezia, dove ha presentato «The Othello syndrome», lavoro che ha voluto ripensare il melodramma di Verdi e che, successivamente, ha ottenuto la nomination ai Grammy di Los Angeles.
Tra i progetti più recenti, nei molti che porta avanti il pianista, si ritrova una composizione ispirata all’artista spagnolo Goya (e incentrata sugli orrori della guerra) che è stata presentata al Festival di Granada, una tournée delle «Variazioni Diabelli» con l’orchestra regionale Toscana e l’orchestra Toscanini, e la commissione dell’Orchestra Wdr di Colonia della «Rhapsody in blue» di Gershwin per il festival jazz Crossroads di Imola.
In tempi recenti, «Callithump» del 2014, secondo disco per piano solo, documenta l’essenza della musica di Caine e le sue ispirazioni, dalla tradizione musicale sefardita al blues, dal jazz degli anni Venti alla canzone americana.